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Euro 2016, l’islandese Gudjhohnsen non si ferma: a 36 anni va ancora in gol

L’ex attaccante di Chelsea e Barcellona, nonostante un’età non più giovanissima, continua a far parlare di sé. L’islandese ha, infatti, firmato l’1 a 0 nel match valido per Euro 2016 contro il Kazakistan. Gli altri due gol sono stati segnati dal centrocampista del Pescara, Birkir Bjarnason.
A cura di Alberto Pucci
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Dopo aver ammirato i gol dei vari Ibrahimovic, Rooney, Kane, Ilicic e Morata, l'Europa del calcio applaude l'ennesimo successo della sorprendente Islanda, griffato anch'esso da un gol d'autore. La nazionale guidata da Lagerbäck Lars (ex commissario tecnico di Svezia e Nigeria) è andata a vincere in Kazakistan, confermando di essere una delle squadre più in forma del momento. Dietro di un punto dalla capolista Repubblica Ceca, e clamorosamente davanti di sei all'Olanda, l'Islanda ha messo ancora in mostra un gran gioco e, soprattutto, riportato alla ribalta un attaccante che molti tifosi avevano dato già per disperso. E' il caso di Eidur Smári Gudjohnsen, attuale giocatore del Bolton, che a 36 anni suonati e dopo aver girovagato per mezza Europa, sta continuando ad essere decisivo anche con la maglia della sua nazionale. Nella trasferta di Astana, l'ex capitano della selezione islandese ha firmato il suo 25esimo gol con la casacca blu e, insieme alla doppietta del giocatore del Pescara Bjarnason, avvicinato un paese intero ad un traguardo storico: la prima qualificazione alla fase finale di un Europeo.

La favola di Gudjhohnsen – Per raccontare la storia di "Guddy" (come veniva chiamato quando giocava in Premier League), forse non basterebbe un libro. Cresciuto nel Valur, dove esordì a 16 anni, Gudjhohnsen ha giocato in dodici squadre diverse prima di tornare al Bolton. L'attaccante islandese ha lasciato traccia del suo passaggio soprattutto a Londra (con il Chelsea) e a Barcellona dove giocò (e vinse) con Ronaldinho, Eto'o e Messi. Al Monaco e al Tottenham continuano a ricordarlo con affetto, così come ad Atene (dove ebbe un brutto incidente) e a Bruges: città dalla quale ripartì, dopo lo stop per infortunio. Il punto più alto della sua carriera, però, rimane il percorso fatto con la sua nazionale. Dall'esordio del 1996, quando scese in campo sostituendo suo padre Arnor (entrando nella storia, perché fino a quella amichevole con l'Estonia nessun padre e nessun figlio avevano giocato insieme in una partita), Gudjhohnsen ha messo insieme un'ottantina di partite e, soprattutto, scritto il record con 25 gol: l'ultimo della serie, nel match di oggi contro il Kazakistan. Una storia incredibile che, nonostante l'addio tra le lacrime del 2013 ed il clamoroso ritorno, continua ad entusiasmare i tifosi islandesi che, giustamente, sognano di arrivare in Francia anche con le reti dell'highlander Gudjhohnsen.

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