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Euro 2016, Gibilterra alza la voce: “Vogliamo giocare le gare in casa a Londra”

La squadra della Rocca ha un impianto non a norma e diversi problemi a giocare in Portogallo: si sogna il Craven Cottage.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Nuova polemica in casa Gibilterra: l'ultima arrivata, è proprio il caso di dirlo, nella confederazione UEFA, sogna di giocare le proprie partite casalinghe al Craven Cottage di Londra, già noto per essere lo stadio dove disputa le gare interne il Fulham. La piccola federazione che si trova nel territorio della Rocca, non possiede uno stadio che rispetti gli standard minimi imposti dalla UEFA, e dunque ha solo due strade da percorrere: costruire un nuovo stadio, oppure emigrare. La prima ipotesi prevede un iter lungo ed investimenti cospicui: più facile, e sbrigativo, giocare all'estero. Ma dove? In Spagna non se ne parla: seppur geograficamente la scelta migliore, i rapporti con la federazione spagnola sono piuttosto spigolosi. In Portogallo, dove attualmente Gibilterra ha trovato asilo, ci sono però non pochi problemi logistici.

La scelta iniziale era caduta su Faro, città lusitana relativamente vicina alla piccola nazione della Rocca. Ma difficile da raggiungere: "Andata e ritorno, compresa la partita, ci vogliono minimo 15 ore", spiega Shawn Ramos, dell'Associazione Tifosi di Gibilterra. Viceversa, un viaggio verso Londra sarebbe più comodo. "Da Gibilterra abbiamo voli diretti per la City, e ci sarebbero pochi problemi a fermarsi anche per una sola notte. Abbiamo chiesto alla Federazione di giocare a Creven Cottage", spiega ancora Ramos, "ci sono tanti gibilterrani a Londra, e dunque giocheremmo in un'atmosfera migliore. Abbiamo anche buoni relazioni con la federazioni inglese". Storicamente, del resto, Gibilterra deve il suo status di nazione indipendente dalla Spagna proprio all'Inghilterra: gli inglesi ottennero il territorio della Rocca nel 1713, con il trattato di Utrecht che tolse il territorio al Regno di Spagna. Ma Gibilterra resta anche una nazione non-indipendente dal Regno Unito: ufficialmente, infatti, è un "territorio d'Oltremare" della corona britannica, e come tale, dunque, viene considerato. E quindi, se da una parte i suoi club possono giocare le competizioni europee e la sua nazionale il campionato europeo, per la FIFA non può essere ammesse alle qualificazioni Mondiali. "Cerchiamo una dispensa dalla Corte di Arbitrato dello sport, e magari poter competere con una deroga nelle competizioni FIFA. Ci sono tanti membri della FIFA che non sono Stati indipendenti, proprio come noi", ha spiegato ancora Ramos. Ma bisognerà vincere le resistenze della Spagna.

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