Emiliano Sala, il Cardiff non paga il Nantes: ora il caso è nelle mani della Fifa
A distanza di molti giorni dalla tragedia che ha colpito la famiglia di Emiliano Sala, e dopo che l'assicurazione ha fatto sapere che non rimborserà il Cardiff, a causa della mancanza della licenza commerciale dell'aereo su cui viaggiava il calciatore, il club gallese sta affrontando una battaglia legale con il Nantes per la questione del mancato pagamento del cartellino dello sfortunato attaccante argentino.
Dopo le prime schermaglie tra i due club, ora il caso è passato nella mani della Fifa. A rilanciare la notizia è stato il quotidiano francese L'Equipe, che ha raccontato dell'invio della documentazione da parte del Nantes (registrata negli uffici di Zurigo lo scorso 15 marzo) e dell'ultimatum che la stessa commissione della Fifa ha dato alla società gallese, che ha ora tempo fino al prossimo 3 aprile per fornire elementi di risposta credibili ed evitare che il caso finisca in un'aula di tribunale.
La presa di posizione del Cardiff
Gestita in maniera poco elegante dal Cardiff, sin dai giorni successivi al tragico incidente aereo sul Canale della Manica, la vicenda era già arrivata sul tavolo della Fifa il 26 febbraio scorso quando il Nantes aveva reclamato il pagamento della prima tranche dei 17 milioni di euro pattuiti durante la trattativa per il passaggio dell'attaccante alla formazione gallese. Somma di denaro (6 milioni) che però il Cardiff si è rifiutato di pagare, facendo così scattare l'azione legale della controparte francese.
"Siamo un club d'onore e pagheremo il cartellino di Emiliano Sala – aveva dichiarato alcuni giorni fa , il presidente del Cardiff – ma ci sono delle anomalie sul contratto per le quali vogliamo vederci chiaro. Il Nantes ha chiesto quello che crede sia il denaro a loro dovuto. Quello che noi stiamo dicendo è che non siamo d'accordo con questo modo di fare, visti gli eventi straordinari che si sono verificati e le circostanze tragiche della questione. Non stiamo facendo affermazioni positive o negative, stiamo semplicemente dicendo che capiamo che ci sono molte domande a cui è necessario dare una risposta, ed è quello che stiamo cercando di fare".