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Elezioni Figc, Tavecchio nuovo presidente

A Roma l’assemblea elettiva per il nuovo presidente della Figc: alla terza votazione a Tavecchio va il 63% dei voti, Albertini si ferma a quota 34%. La Serie A è spaccata, sul tavolo subito la scelta del nuovo ct dell’Italia. Abodi e Beretta possibili vice-presidenti.
A cura di Maurizio De Santis
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"Dopo la prima sessione di voto ho chiesto ai miei collaboratori che mi aiutassero a scrivere qualcosa per un ringraziamento dal profondo del cuore". Carlo Tavecchio commenta così, a caldo, l'elezione al vertice della Federcalcio al termine di una giornata lunga e scandita da code polemiche che hanno alimentato tensione all'interno dell'assemblea. "Sarò il presidente di tutti. C'è stata una dimostrazione di grande serietà e comportamento di democrazia. Desidero ringraziare coloro che mi hanno confermato la fiducia e fatto sentire il loro appoggio anche in momenti difficili". Tra le prime questioni da risolvere, la scelta del prossimo commissario tecnico della Nazionale dopo il vuoto lasciato da Cesare Prandelli: "Vi prometto che entro il 18 di agosto presenterò il programma delle cose fatte. Non ho avuto ancora approcci con nessun commissario tecnico né ho parlato di governance".

Sapeva d'avere la vittoria in tasca, ha dovuto solo attendere che la prassi facesse il suo corso. Quel mondo del calcio che s'era stretto intorno a lui a fine luglio e lo aveva già incoronato, non ha fatto altro che rendere ufficiale un accordo già scritto. Tavecchio succede ad Abete: scivolato sulla buccia di banana dei calciatori ‘opti pobà', s'è rialzato ed è andato avanti. Al traguardo è arrivato con un po' di fiatone, ma il suo successo mai è stato in discussione. Chi avrebbe dovuto (o potuto) sbarrargli il passo? Gli stessi che, infastiditi dalle squalifiche del Giudice Sportivo, hanno provato a derubricare (e in taluni casi ci sono anche riusciti) a rango di sfotto' ciò che è frutto di ignoranza e violenza verbale? Era già tutto deciso, il resto (battibecchi compresi tra presidenti) ha reso solo la commedia meno tediosa. E la banana si conferma l'unico frutto dell'amore…

Riuscirà a decidere senza ‘scontare cambiali'? Era il dubbio sollevato dal presidente del Coni, Malagò: ovvero, che il nuovo numero uno del calcio italiano divenisse prigioniero di appoggi, promesse e veti incrociati. Tavecchio ha promesso di puntare all'unità delle Leghe e soprattutto di essere "il presidente di tutti" che non significa accontentare tutti ma (soprattutto) prendere decisioni impopolari per il bene comune. Perché il calcio italiano, agonizzante e in netto ritardo rispetto ai competitor europei, ha bisogno di terapie intensive, d'urto non cure blande: riforme urgenti, che lo scuotano dalle fondamenta. E basterà poco per capire se il nuovo presidente della Federcalcio sarà un semplice esecutore oppure motore di un nuovo progetto.

La (possibile) squadra di Tavecchio. Andrea Abodi (numero uno della Lega di B) e Maurizio Beretta (attuale numero uno della Lega Calcio) dovrebbero essere i due vice-presidente, con Lotito che sembra orientato a defilarsi (anche alla luce del malumore espresso da molti presidenti di A nel corso dell'assemblea). Direttore generale: Michele Uva. Consigliere per i rapporti istituzionali: Giulio Napolitano, figlio del Presidente della Repubblica, e professore che ha diretto i lavori per la riforma del codice di giustizia sportiva.

Subito i casi più importanti sul tavolo: Chi sarà il nuovo ct dell'Italia? E' la questione più impellente perché a partire dal prossimo mese di settembre gli Azzurri saranno alle prese con le qualificazioni a Euro 2016 e serve ripartire. In fretta. Antonio Conte e Roberto Mancini, i due allenatori che sembravano tra i principali successori di Prandelli, sembrano aver fatto un passo indietro. Alternative? Alberto Zaccheroni (che ha lasciato il ruolo di ct del Giappone dopo la Coppa del Mondo) oppure Francesco Guidolin

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Carlo Tavecchio nuovo presidente della Figc alla terza votazione

L'elezione di Carlo Tavecchio è avvenuta alla terza votazione con il 63.63%, è lui il successore di Giancarlo Abete dimessosi dopo la sconfitta e l'eliminazione dell'Italia dal Mondiale in Brasile. Com'era nelle previsioni della vigilia, l'attuale numero uno della Lega Nazionale Dilettanti è riuscito a battere il suo sfidante, Demetrio Albertini, al terzo scrutinio ottenendo 310.12 voti (pari al 63.63%). L'ex milanista si è fermato a quota 165.47 (33.95%). Le schede bianche sono state 11.79 (2.42%). I voti espressi nel complesso sono stati 487.38, gli accreditati non votanti 21.62, per un quorum deliberativo di 243.69.

Fumata nera anche alla seconda votazione. In questo caso per decretare il nuovo presidente della Federcalcio sarebbero bastati i 2/3 dei voti espressi (pari al 66.6%), soglia più bassa rispetto a quella richiesta per il primo spoglio. Nulla di fatto in base a questo esito del secondo scrutinio: Tavecchio 63.18%, Albertini 34.07%, schede bianche 2.76%. La Serie A è spaccata: solo 11 voti per Tavecchio. Si va al terzo scrutinio, quando servirà il 51% dei consensi.

La prima votazione per l'elezione del nuovo presidente della Federcalcio s'è chiusa senza un nulla di fatto com'era nelle previsioni. A Carlo Tavecchio il 60.2% di consensi, a Demetrio Albertini il 35.46%, le schede bianche sono state pari al 4.33%. Perché ci fosse elezione al primo scrutinio uno dei due candidati avrebbe dovuto ottenere i tre quarti dei voti validi.

La fine degli interventi apre, di fatto, le operazioni di voto dell'assemblea elettiva della Figc. Sono presenti 274 delegati accreditati per 509 voti. In corsa per la presidenza, Carlo Tavecchio e Demetrio Albertini.

Agnelli, Preziosi, Ferrero tra battibecchi e parole grosse

Lite Agnelli-Preziosi. Andrea Agnelli, presidente della Juve e tra i principali oppositori di Tavecchio, è stato protagonista di un duro scambio di battute con Enrico Preziosi, patron del Genoa: "Non permetterti di parlare di me alla stampa". La replica : "Sei tu che non devi più nominarmi". Sullo sfondo una battuta del numero uno dei liguri: "Agnelli si è presentato in ginocchio per un posto in consiglio federale".

Ferrero e il ‘morto Lotito'. "Lotito? E' un gladiatore, un grande uomo – dice il presidente della Samp, Massimo Ferrero, ai microfoni si Sky Sport -. Lotito se c'è un funerale vuol fare il morto, se c'è un matrimonio vuol fare lo sposo. E' un protagonista nato…"

Gli interventi di Tavecchio e Albertini all'Assemblea elettiva della Figc

Carlo Tavecchio: "Fondamentale l'unità delle Leghe". "Solo l'unità delle Leghe, da cui nasce la mia candidatura, può garantire lo sviluppo del calcio italiano – sottolinea Tavecchio nel suo intervento -, ma serve il contributo delle componenti tecniche e degli arbitri. Facciamo un passo indietro per farne due avanti tutti insieme". Non sono mancati i riferimenti alla campagna mediatica che lo ha visto al centro del mirino dopo la frase sui ‘mangia-banane': "Nel mio programma proprio lo sviluppo della comunicazione, dei rapporti con i media è uno dei punti chiave per la crescita, con la governance, la crescita dei giovani, il contrasto alla violenza e alla discriminazione".

Demetrio Albertini: "Qui per lanciare la mia sfida sulle idee". I sondaggi della vigilia lo danno sfavorito, Demetrio Albertini è il candidato che si oppone a Carlo Tavecchio nella corsa alla presidenza della Figc e può contare sulla convergenza del sindacato calciatori e allenatori (Tommasi e Ulivieri i rispettivi referenti). "Sono a disposizione, la mia candidatura è un'opportunità di cambiare. Tengo molto alla crescita dei giovani, spero che le società ci credano come noi e che si possa fare un progetto unitario". Di tutt'altro tenore le parole a spoglio avvenuto: "Volevo essere un'alternativa diversa ma si è rivisto il corporativismo del patto delle Leghe. Il blocco è sempre difficile da scardinare".

Nicchi conferma: l'Associazione Italiana Arbitri appoggerà Albertini. "L'Aia opererà in direzione del cambiamento – ha ammesso il presidente degli arbitri italiani, Nicchi, durante il suo intervento -, perché è quello che ha dato sempre i risultati. E noi appoggeremo Albertini perché vediamo in lui una persona misurata, che rispetta i sentimenti di chi va in campo insieme ad allenatori e calciatori". All'ex milanista anche il sostegno dell'Assoallenatori con Ulivieri che ribadisce la scelta di discontinuità rispetto al passato: "Il calcio non può essere una fabbrica di illusioni. Presidenti, pensate che possa risolvere i problemi qualcuno che ha avuto per tanti anni le chiavi di questo sistema? Ho qualche dubbio". Appoggio ad Albertini anche da parte di Damiano Tommasi, Assocalciatori: "Abbiamo una nostra idea della federazione e del calcio che vogliamo portare avanti. Mi sono raffigurato come la pagina di un libro… c'è l'occasione di girare la pagina di destra e scrivere qualcosa di nuovo o girare quella di sinistra e leggere quello che è stato il passato".

Abete, presidente dimissionario: "Niente commissario, Federazione trasparente e con i conti in ordine". Ad aprire ufficialmente l'assemblea della Figc è Giancarlo Abete, presidente dimissionario dopo l'eliminazione dell'Italia dal Mondiale in Brasile. "Spero che la Figc abbia un presidente, non un commissario. Non ho mai creduto agli unti del signore – ha ammesso durante il suo intervento -. Se dovessimo pensare che per governare serva un largo consenso anche il Coni doveva essere commissariato". Quanto alle ombre e alle polemiche che hanno scandito le ultime settimane, le censura così: "La Figc è una casa di vetro, ogni tanto vanno lavati, ma dall'interno sono tutti puliti anche se c'è chi tenta di sporcarli dall'esterno. La Federazione ha i conti in ordine, non contribuisce al debito pubblico e il mondo del calcio ha un credito forte nei confronti dello Stato e dello sport".

Scontro Marotta-Lotito, Preziosi: "No a falsi moralismi"

Delegati, presidenti delle società di calcio arrivano alla spicciolata. Iniziano i lavori dell'assemblea elettiva per la presidenza della Figc, nelle parole di alcuni protagonisti la conferma delle due anime che si sono contrapposte finora. "Le quattro leghe sono presenti con un programma condiviso, perdere l'occasione sarebbe un delitto – ha ammesso Claudio Lotito, patron della Lazio e principale sostenitore di Tavecchio -. La Lega di Serie A è spaccata? Vedremo cosa verrà fuori dalle urne… Le polemiche su Tavecchio? Solo un'operazione di killeraggio mediatico". Sulla stessa lunghezza d'onda Enrico Preziosi, numero uno del Genoa, ("c'è solo un falso moralismo. Chi ha sottoscritto il documento a favore della candidatura deve essere coerente e io lo sono")e Pietro Leonardi, amministratore delegato del Parma ("Tavecchio ha fatto una figura terribile? In passato ne sono state fatte di peggiori. Sono fedele a quello che abbiamo deciso nell'assemblea di Lega: 18 società in quella circostanza hanno sostenuto la candidatura di Tavecchio e una, senza firmare, ha condiviso il programma. Contro Tavecchio si è scatenata una campagna mediatica paradossale").

Marotta, ad della Juventus, ribadisce perplessità e contrarietà dei bianconeri. "Il consiglio della Figc sarà frammentato e non sarà facile attuare le riforme nell'immediato. Non credo in un ricompattamento, ci sono due anime in Lega. Lascia perplessi il super attivismo di Lotito, che fa da tutor al candidato Tavecchio… sembra ci siano interessi personali a discapito di quelli collettivi. Il problema non sarà oggi con la votazione ma da domani…".

Cairo a Lotito: "Lui in Federazione? Faccia prima un passo indietro". Il presidente della Lazio, Lotito, è tra i fautori della candidatura Tavecchio e, secondo indiscrezioni, potrebbe essere uno dei vice-presidenti della nuova Figc. Urbano Cairo, patron granata, lo bacchetta: "Se vuole un ruolo in Federazione, deve fare un passo indietro nella Lazio – ha ammesso a Sky Sport -. Sarebbe come se io, editore di La7, volessi avere un ruolo nella Rai".

La Federcalcio elegge il nuovo presidente

Pecunia non olet. I soldi non puzzano, nemmeno i voti ("quelli che si contano e non si pesano", come dice Lotito). I primi li hanno già spartiti tagliando a fette la torta dei diritti televisivi, i secondi sono quelli che, rispetto a Demetrio Albertini, Carlo Tavecchio si prepara a incassare nell'assemblea della Figc all'Hilton Airport di Fiumicino per eleggere (ore 11.30 in prima convocazione, alle 12 in seconda) il nuovo presidente della Federcalcio dopo il flop Mondiale dell'Italia e le dimissioni di Giancarlo Abete. A meno di sorprese, i numeri sembrano tutti dalla sua parte nonostante le polemiche durissime per la frase sui ‘mangia-banane' e i calciatori ‘opti-pobà', le parole sulle ‘donne handicappate' nel calcio, gli attacchi continui di Roma e Juventus (da sempre ostili alla sua candidatura), la reprimenda del numero del Coni, Malagò, pronto a intervenire con soluzioni estreme in caso d'ingovernabilità (Walter Veltroni, Giuliano Napolitano, Gianluca Vialli, Franco Frattini i nomi circolati in caso di commissariamento), il tentativo da parte di Albertini di presentarsi come nuovo e per nulla intenzionato a finire sotto le macerie del "Palazzo che scricchiola", le pressioni della Fifa e della Uefa. "Operazione di killeraggio mediatico", così l'ha definita il presidente della Lazio, Claudio Lotito, sponsor principale di Tavecchio. Quasi a far da eco al suo sfogo: "Io, trattato peggio dell'uomo che uccise Kennedy".

Perché Tavecchio crede d'avere in pugno la vittoria. Con le defezioni di Atalanta, Verona e Cesena dal gruppo dei dissidenti (nelle ultime ore hanno comunicato il loro sostegno a Tavecchio) si assottiglia il fronte degli oppositori e dei club che chiedevano un passo indietro ai candidati, favorevoli invece all'ipotesi del commissariamento. Fino allo scorso 24 luglio, prima "dell'uscita infelice" sui calciatori extracomunitari, Tavecchio era forte di un consenso bulgaro, pari al 66-70%. Un tesoretto eroso in parte dall'opera di logoramento avvenuta in queste settimane. Dalla sua parte, però, Tavecchio conserva l'appoggio – sia pure con qualche eccezione – della Serie B (5%), della Lega Pro (17%) e della Lega Nazionale Dilettanti (34%). Albertini può contare sull'Associazione Italiana Calciatori (20%), l'Associazione Italiana Allenatori (10%). Il peso elettorale degli Arbitri è minimo (2%) e non sembra essere determinante. Quanto al 12% della Serie A, che in percentuale conta meno rispetto al giro d'affari e d'interessi che catalizza, gli schieramenti sono delineati: Napoli, Milan, Inter, Lazio, Atalanta, Hellas Verona, Palermo, Chievo Verona, Genoa, Udinese, Parma, Cesena (ribattezzata la cordata Lotito-Galliani) hanno espresso preferenza per Tavecchio; Juventus, Roma, Fiorentina, Cagliari, Empoli, Sampdoria, Sassuolo, Torino fanno parte del cosiddetto fronte ‘anti Tav'. Non tutte, però, sono ‘pro Albertini' e c'è chi sembra orientato a indicare scheda bianca. Chiunque vincerà si confronterà subito con la prima incombenza: scegliere il nuovo ct della Nazionale dopo l'addio di Cesare Prandelli, in previsione di Euro 2016 e delle prime gare di qualificazione in calendario già a settembre. Nel segreto dell'urna, però, tutto può ancora succedere: per questo nemmeno allo stesso Tavecchio può bastare la (semplice) conta numerica dei consensi. E il rischio che possa essere costretto a un passo indietro non è da escludere.

Numeri e regolamento dell'assemblea elettiva della Figc. A Roma saranno 278 delegati che prenderanno parte alle votazioni per eleggere il nuovo presidente della Federcalcio: 20 della Serie A, 21 della B, 60 della Lega Pro, 90 della Lega Dilettanti, 52 degli atleti, 26 dei tecnici e 9 degli arbitri. L'elezione del numero uno della Figc può avvenire dopo il primo scrutinio (se uno dei candidati raccoglie il 75% dei consensi), dopo il secondo (in tal caso la quota s'abbassa al 66%), infine dopo il terzo (quando servirà il 51% dei voti). Le votazioni si effettuano a scrutinio segreto con strumentazione elettronica e/o cartacea. Il risultato della votazione è proclamato dal presidente. Prima che sia aperta la votazione, i candidati alla carica di presidente possono esporre il loro programma ai delegati.

Il programma di Tavecchio. "Impegni concreti per i settori giovanili, per l'impiantistica sportiva e per i centri di formazione federale, per la riforma dei campionati e per le regole di governance – ha ribadito Tavecchio al suo arrivo a Roma, all'Hotel Airport di Fiumicino -. Tutto sarà possibile grazie al lavoro di squadra delle Leghe e delle componenti tecniche. Il mio programma è basato proprio sulla realizzazione degli obiettivi comuni e sul lavoro da fare insieme".

Il programma di Albertini. Tra i punti cardine della candidatura di Demetrio Albertini: "La riforma della giustizia sportiva, l'introduzione delle seconde squadre, tetto alle rose di 25 giocatori, di cui in gran parte composte nei vivai nazionali – si legge le programma -, norme ispirate ai principi del Financial Fair Play nel sistema delle licenze nazionali, un sistema di rating certificato dei settori giovanili dei club".

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