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El Shaarawy cancella il Milan: “Non torno indietro, ora voglio ripartire da Monaco”

L’ex attaccante milanista, alla vigilia della partita di Marsiglia, ha commentato il suo passaggio al club monegasco: “L’ambiente di Milano non era più l’ideale per me”. Il tecnico Jardim, intanto, è intenzionato a dargli ancora fiducia per la prossima partita con il Marsiglia.
A cura di Alberto Pucci
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Ha lasciato Milano nella scorsa estate, ma sembra partito da molti più anni. Stephan El Shaarawy è il simbolo del Milan che poteva essere ma che, alla fine, non è stato. Icona di quella squadra che avrebbe dovuto rinascere sulle proprie ceneri (la vendita dei big Ibrahimovic e Thiago Silva), l'italo egiziano ha vissuto in prima persona i fallimenti di Allegri, Seedorf e Inzaghi, prima di lasciare Milano con in tasca il lasciapassare firmato dal nuovo allenatore Sinisa Mihajlovic. Ufficialmente in prestito, di fatto ad un passo dalla conferma con il Monaco, El Shaarawy ha commentato il suo addio in una recente intervista alla Gazzetta dello Sport: "Mi dispiace che la storia con il Milan si sia interrotta, ma era arrivato il momento di cambiare aria. Voglio ripartire da quì, anche perché l'ambiente milanese non faceva più per me. Sono rimasto male leggendo certe cose. Non è bello sentire certe cattiverie, certe voci destabilizzano una persona anche se cerca di resistere".

Le parole di Jardim – Ancora a caccia del primo gol in Ligue 1, El Shaarawy si sta pian piano sempre più ambientando in un calcio completamente diverso da quello della Serie A: "Il mio rapporto con il calcio francese va sempre meglio – ha spiegato El ShaaMi sono adattato, è un calcio più fisico e meno tattico e si lavora tanto con il pallone. Tutto sommato è divertente. Sto cercando la continuità e il Monaco è a soli due punti dalla seconda". Reduce dalla vittoria di misura contro la rivelazione Angers, ma anche dalla sconfitta contro l'Anderlecht di Okaka (che ha complicato la corsa monegasca in Europa League), la squadra di Jardim è attesa dalla trasferta di Marsiglia e dal turno infrasettimanale con l'altra "sorpresa" Caen. Un ruolino di marcia complicato anche dall'astinenza sotto rete degli attaccanti dal tecnico portoghese: "I miei attaccanti hanno segnato poco, ma ho fiducia in loro. El Shaarawy compreso".

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