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Eintracht, Varela licenziato per un tatuaggio

Il giocatore uruguaiano non ha rispettato il divieto della società tatuandosi il braccio e rimediando un’infiammazione che ha fatto infuriare la dirigenza. Sospensione del contratto e multa salatissima per l’esterno che a fine stagione tornerà allo United, club proprietario del cartellino.
A cura di Marco Beltrami
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Guillermo Varela, con alcuni dei suoi tatuaggi in bella mostra (foto Twitter)
Guillermo Varela, con alcuni dei suoi tatuaggi in bella mostra (foto Twitter)

Un tatuaggio è costato carissimo a Guillermo Varela, giovane calciatore in forza all’Eintracht Francoforte. L’esterno uruguaiano classe 1983 è stato letteralmente silurato dal club tedesco per una vicenda davvero curiosa. Il calciatore ha deciso nella giornata di lunedì di farsi tatuare il braccio, rimediando un’infiammazione che gli ha impedito di allenarsi con la formazione tedesca. Il suo allenatore Niko Kovac, ex calciatore e nazionale croato, aveva vietato a Varela di farsi fare un nuovo tatuaggio. Un divieto che non ha impedito al ragazzo, grande appassionato di tattoo, di farsi disegnare una nuova immagine sulla sua pelle.

Il club in linea con lo staff tecnico ha deciso di sospenderlo, impedendogli di scendere in campo nella finale di Coppa di Germania contro il Borussia Dortmund. Non solo, perché Varela non sarà riscattato a fine stagione, ma tornerà al Manchester United club proprietario del suo cartellino. Queste le parole del direttore sportivo Fredi Bobic che in maniera perentoria ha dato il benservito al giocatore: "Il tempo all'Eintracht per Guillermo è finito con questo atto. Il club non può tollerare che un giocatore ignori le istruzioni dell'allenatore e dei dottori".

Si conclude in anticipo dunque l’avventura di Varela a Francoforte, iniziata proprio nella scorsa estate. Inoltre il sudamericano dovrà pagare al club una maxi multa, per la sua bravata, vera e propria mancanza di rispetto nei confronti della società: "Il fatto che abbia danneggiato la squadra con un comportamento così egoista ci costringe a prendere tali misure".

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