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Edmundo, vivo per miracolo: “Su quell’aereo dovevo essere anche io”

L’ex calciatore sgomento e addolorato per il disastro aereo nel quale hanno perso la vita i giocatori della Chapecoense.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Tra i "miracolati" della tragedia che ha colpito la Chapecoense, c'è anche un altro ex-calciatore del campionato italiano: Edmundo Alves de Souza Neto, ex di Fiorentina e Napoli ed attuale commentatore di Fox Brasil. L'ex-attaccante brasiliano, conosciuto come ‘O Animal per il suo carattere rude, doveva infatti essere a bordo del CP2933 che si è schiantato a quaranta chilometri circa dall'aeroporto di Medellin, nei pressi del comune di La Ceja, come inviato del canale sportivo brasiliano per la partita tra l'Atletico Nacional padrone di casa e la Chapecoense.

Poi però Edmundo ha declinato all'ultimo minuto l'invito per motivi personali: una scelta che gli ha salvato la vita ma che invece ha condannato a morte Mario Sergio, altra vecchia gloria del calcio brasiliano ed anch'egli occhi commentatore televisivo. L'ex-centrocampista carioca, vincitore tra l'altro di una coppa intercontinentale con il Gremio nella storica finale del 1983 a Tokyo contro l'Amburgo di Felix Magath, ha perso la vita assieme ad altri venti colleghi giornalisti, tra cui Deva Pascovicci, Paulo Julio Clement, Victorino Chermont, Rodrigo Santana e Junior Lilacio.

Edmundo ha poi raccontato la vicenda in lacrime alla Fox, dove proprio qualche giorno prima aveva commentato la partita tra Palmeiras e Chapecoense, vinta 1-0 dai biancoverdi. Insomma, una tragedia nella tragedia: come Edmundo, è toccato anche ad altri essere vivi per miracolo. Tra i non convocati e gli infortunati della squadra brasiliana, il caso più emblematico è quello di Matheus Saroli, figlio del tecnico della squadra brasiliana: il giovane è rimasto all'aeroporto di Chapecó perché aveva dimenticato a casa il passaporto e non è riuscito dunque ad imbarcarsi con il padre ed il resto della squadra.

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