Edinson Cavani, l’uomo nell’ombra dei grandi campioni

Edinson Cavani è uno degli attaccanti più forti del mondo. Ma ha un destino particolare perché in tutta la sua carriera ha vissuto nell’ombra di qualcuno più forte e più grande di lui. Perché nella Nazionale uruguaiana il ‘Matador’ inizialmente era l’alternativa a Forlan e Suarez, nel Napoli invece ha fatto faville, ha realizzato gol fantastici ma come Maradona non c’è nessuno. Adesso gioca nel Paris Saint Germain e il suo partner offensivo è Zlatan Ibrahimovic. Se avesse scelto un’altra carriera l’uruguagio probabilmente avrebbe fatto il ‘Ghost Rider’ perché nel suo karma evidente c’è scritto che lui è l’uomo nell’ombra di qualcuno che è più bravo o importante di lui.
I gemelli – Pulici e Graziani, Vialli e Mancini, Yorke e Cole, Cavani e Suarez. In ogni angolo del mondo e in ogni epoca ci sono dei ‘gemelli del gol’. Il ‘Matador’ e il ‘Pistolero’ sono quelli che hanno rispetto alle altre grandi coppie in comune il luogo di nascita (Salto) e quasi la data di nascita. Perché entrambi sono nati nel 1987, a meno di venti giorni di distanza. I due crescono fianco a fianco e nonostante occupino la stessa posizione hanno un buon rapporto, ma Suarez prima di Cavani raggiunge il grande calcio. Cavani in Italia arriva quando ha vent’anni. Con il Palermo fatica a esplodere come grande bomber, ma cresce di anno in anno. Nell’estate del 2010 decide di lasciare l’isola per passare al Napoli.
Capocannoniere in A con il Napoli – All’ombra del Vesuvio Cavani trova un allenatore Walter Mazzarri specializzato nell’esaltare i propri centravanti. Edinson cambia posizione gioca sempre a tutto campo, ma è più vicino alla porta. I consigli del tecnico livornese sono utili, perché nell’area di rigore il ‘Matador’ diventa letale. Il Napoli conquista una storica qualificazione alla Champions League, Cavani segna a raffica e diventa uno dei beniamini del San Paolo. La stagione successiva i partenopei vincono la Coppa Italia. Il ‘Matador’ nel 2012/2013 realizza 29 reti e vince il titolo dei capocannonieri. In tre stagioni con gli azzurri segna 104 reti in 138 partite. Se fosse rimasto avrebbe battuto pure il record di gol di Maradona, il mito inarrivabile. Cavani a fine stagione lascia l’Italia perché non può rifiutare un’offerta colossale del PSG che lo acquista per quasi sessanta milioni di euro.
PSG – In Francia la sua vita cambia. Ci sono meno pressioni, meno onori e moltissimi oneri. Perché Ibrahimovic è il simbolo della squadra e il ‘Matador’ quando segna fa il suo, quando non fa gol invece sente tutti parlare dei soldi spesi per lui e del suo ingaggio faraonico. La prima stagione è buona. Vince la Ligue 1 e realizza 16 gol in Campionato. Quest’anno il PSG punta allo slam francese (Ligue 1, Coppa di Francia e Coppa di Lega). In Champions il ‘Matador’ si è esaltato quest’anno ha segnato 6 gol in 7 partite, meglio di lui solo Messi e Luiz Adriano, che ha avuto degli avversari mediocri.
L’Uruguay – El ‘Botija’ esordisce con la Celeste nel 2008 e lo fa alla grande segnando contro la Colombia. Tabarez lo stima, ma non rinuncia al 4-4-2 che prevede come attaccanti Forlan e Suarez. Il ‘Matador’ ai Mondiali 2010 si adatta e fa l’esterno sinistro nel centrocampo dell’Uruguay, che disputa una Coppa del Mondo sorprendente e giunge tra le prime quattro per la prima volta dopo quarant’anni. Nella finale del 3° e 4° posto contro la Germania realizza il suo unico gol nella manifestazione. L’estate successiva vince la Coppa America, ma gioca ‘solo’ tre partite. I gol arrivano con il contagocce nelle Qualificazioni ai Mondiali 2014, ma nella Confederations fredda sia il Brasile sia Buffon. L’estate successiva nella Coppa del Mondo delude un po’. Un solo gol, su rigore al Costa Rica, e poco altro. La prossima estate senza Forlan e con Suarez squalificato il peso dell’Uruguay nella Coppa America 2015 sarà tutto sulle sue spalle.