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Ecco il cartellino blu: chi non studia e marina la scuola non può giocare

La bella iniziativa è della scuola calcio ‘La Cantera Athletic Club’ di Secondigliano (Napoli): “Il nostro intento non è punire ma far capire ai nostri iscritti che il mondo dello studio e dello sport possono coesistere, contribuire alla formazione di un ragazzo”.
A cura di Maurizio De Santis
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Il giallo e il rosso per punire le intemperanze dei calciatori più indisciplinati. Il verde per premiare il fairplay e introdotto di recente dalla Lega di Serie B. Il bianco (ma è solo nelle intenzioni di Michel Platini) per comminare espulsioni temporanee così come accade ai giocatori di pallanuoto che finiscono in una sorta di ‘vasca di punizione'. E poi c'è il cartellino di colore blu, quello che se non vai a bene a scuola fa sì che non puoi essere convocato. Un po' come essere messi dietro la lavagna: in questo caso, però, i voti al di sotto della sufficienza, le marachelle scolastiche, il ‘filone' e una condotta che fa disperare i professori (e i genitori) non faranno cumulo solo sulla pagella ma serviranno al tecnico della scuola calcio a scopo educativo per far capire ai ragazzini che lo studio viene prima di ogni cosa. E che non basta saper tirare calci a un pallone per essere campioni nella vita.

La bella iniziativa è della ‘Cantera Athletic Club', la scuola calcio di Secondigliano (quartiere napoletano) che – come raccontato da Repubblica e Il Napolista – ha deciso di adottare il cartellino blu sia per combattere il fenomeno dell'evasione scolasitca sia per insegnare agli alunni/provetti calciatori che il mondo dello studio e dello sport possono coesistere, contribuire alla formazione di un ragazzo. Perché si possono chiudere i sogni in un pallone ma prenderli (solo) a calci è davvero da sciocchi…  

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"Il nostro intento non è punire – spiega Marco Topo, 24 anni, presidente e allenatore della scuola calcio – ma seguire i ragazzi iscritti anche fuori dal campo, far capire loro che il rispetto delle regole, dei compagni di squadra e degli avversari è prioritario. I nostri alleati principali sono i genitori, i docenti e i presidi delle scuole del territorio". Cosa accade ai più ‘discoli'? "Nei casi più gravi il ragazzo viene escluso dalle convocazioni per la partita della domenica – ha aggiunto Topo -. Però non viene isolato ma resta col gruppo a seguire la gara in tribuna così impara che un voto basso, marinare la scuola, comportarsi male potrebbero privarlo della gioia di andare in campo".

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