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Ecco come la sentenza Cir sul Lodo Mondadori rinforzerà il Milan di Berlusconi

L’enorme debito che la Fininvest dovrà pagare obbligherà Berlusconi a cercare nuovi soci per il Milan. Che potrà così contare su investitori pronti ad arricchire le casse della società rossonera.
A cura di Alessio Pediglieri
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Berlusconi

Il Milan non ripartirà solo da Silvio Berlusconi. Nessuna vendita in vista, intediamoci: la società rossonera rimane saldamente in mano alla famiglia del Presidente del Consiglio che però non si è presentato alla prima del raduno che sanciva l'inizio ufficiale della nuova stagione. Un anno fa, Silvio Berlusconi piombava nel ritiro rossonero monopolizzando tanto l'attenzione e la platea da non lasciar parlare l'ultimo arrivato, Mister Allegri. Oggi no. Spazio tutto indirizzato al fido Adriano Galliani e alla figlia Barbara che in coro ricordano ai tifosi che l'amore di Berlusconi per il Milan è sempre uguale da 25 anni e mai scemerà. Vero, peccato che i tempi siano cambiati, che le parole suonino un po' troppo di circostanza e che il diretto interessato non ci sia. E i tifosi, malgrado qualcuno pensi il contrario, tutti scemi non sono.

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CESSIONE DI MINORANZA- Le ultime vicissitudini che hanno toccato il patrimonio berlusconiano con la sentenza Cir del Lodo Mondadori che ha costretto la Fininvest a pagare l'astronomica cifra di 560 milioni di euro come risarcimento, non può non toccare – anche se per semplice riflesso – il Milan, società controllata proprio dal colosso delle telecomunicazioni. E questo deve far riflettere ai prossimi cambiamenti che inevitabilmente coinvolgeranno anche il futuro del club rossonero. L'ultimo bilancio del Milan, quello del 2010, si è chiuso con un passivo di 69,9 milioni di euro, una cifra che in passato poteva e veniva colmata da investimenti freschi che arrivavano direttamente dalla cassaforte di famiglia, la Fininvest. Oggi che questo cavò si sta vuotando, lo tsunami colpirà anche il club rossonero soprattutto sulle vie del calciomercato prima e della ridigestione delle quote societarie poi. Non a caso, se proprio guardiamo il mercato attuale rossonero ci sono state entrate importanti ma tutte calmierate da un punto di vista economico: Mexes a parametro zero, El Shaarawy e Taiwo a costi contenuti e rientri importanti come Paloschi. Già due anni fa erano state intavolate trattative con investitori di Dubai alla fine stoppate proprio da Silvio Berlusconi, oggi lo scenario è differente. I meglio informati non a caso parlano di un Berlusconi che non ha escluso una vendita di minoranza del club e non a caso, Galliani è preoccupato dell'eventualità. La holding dei Berlusconi potrebbe restare in maggioranza, ma il club avrebbe le risorse necessarie agli investimenti grazie ad un nuovo socio. In passato si erano avvicinati al dossier investitori arabi e il gruppo petrolifero russo Gazprom e proprio la strada russa sembra ipotizzabile viste le buone relazioni tra Silvio Berlusconi e Vladimir Putin e altri oligarchi di Mosca.

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DAL LODO ALLA BORSA – Non è una brutta notizia, anzi. Se venisse nei prossimi mesi confermata questa tesi, il Milan ritroverebbe ingenti e importanti fonti di sostentamento al di là delle finanze di Berlusconi che rimarebbe saldamente a capo della società attraverso la presenza della figlia Barbara. Il Milan potrebbe venire quotato in borsa così come avviene oramai da anni, per esempio, alle due squadre della capitale, Roma e Lazio. L'entrata in borsa, con l'offerta pubblica iniziale – in gergo finanziario IPO – permetterebbe di raccogliere capitali freschi, grazie all'emissione e alla vendita di nuove azioni (OPS, Offerta Pubblica di Sottoscrizione) e – soprattutto – permetterebbe di cedere, in tutto o in parte, il controllo della società tramite la vendita di azioni da parte del socio o dei soci di maggioranza dell'azienda con una offerta Pubblica di Vendita.
Secondo precise indiscrezioni finanziarie, l'Hong Kong Stock Exchange sarebbe già pronta ad accogliere quote rossonere come avviene per il Manchester United. Nella borsa asiatica e sulla piazza commerciale dell'estremo oriente il Milan resta un brand tra i più noti in Asia dove può contare su milioni di tifosi. Che significano nuovi investitori. Che significano nuovi investimenti.
Insomma, dalla disfatta della sentenza Cir a guadagnarci potrebbe essere proprio il Milan che dopo la vittoria in campionato vorrebbe tornare primo anche in Europa.

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