E’ un’Italia senza gol: mai così male da 30 anni ad oggi
L'Italia soffre di mal di pancia da gol. L'attacco italiano è tra i peggiori del lotto dell'Europeo e le ultime due uscite nelle amichevoli contro Scozia e Finlandia hanno evidenziato questo trend con due vittorie risicate, arrivate più che per la vena sottoporta delle punte, per una difesa confermatasi quasi inviolabile e il supporto degli inserimenti dei centrocampisti. Nelle ultime gare giocate tutti gli attaccanti sono scesi in campo e solamente uno è riuscito ad andare in gol: Graziano Pellè.
La rassegnazione di Conte – Antonio Conte lo sa e lo ammette nella conferenza che chiude il doppio test dove l'Italia è uscita sì vincitrice ma senza convincere. Vuoi per la mediocrità degli avversari, vuoi perché si è a una settimana dal debutto, la nazionale doveva dimostrare qualcosa di più soprattutto in avanti laddove ci sono ultimamente più gioie che dolori. Gli attaccanti segnano oramai da tempo con il contagocce sia nei rispettivi club che in Azzurro. La verve di Eder con la maglia blucerchiata si è spenta ad Appiano, Immobile non trova la porta da mesi, Zaza ha avuto scarsissime possibilità di provarci con la Juventus e l'unico che la butta dentro ogni tanto è il solito Pellé che è diventato l'elemento imprescindibile del ct.
Gol da contagocce – Troppo poco, però per sperare di passare il Girone in queste condizioni. Se è vero che non subiamo quasi mai, è pur vero che non segniamo e per vincere bisogna fare una rete più dell'avversario, rischioso e penoso pensare di giocarsi l'Europeo con gli 1-0. Ma il problema c'è, non si risolve e Conte ammette che manca anche quel pizzico di buona sorte che darebbe uno stimolo in più per l'autostima del gruppo e dei singoli. Zaza ha fatto solo un gol, Pellè cinque, poi c'è Immobile fermo ad una marcatura ed Eder e Insigne inchiodati a due marcature. Tutti insieme hanno messo insieme appena 11 gol totali in Nazionale. Alla vigilia di una grande manifestazione (Mondiali o Europei) è il dato peggiore dal 1986 ad oggi.
Mai così male – Un'Italia così asfittica in attacco non si vedeva da anni: solo due volte l'Italia si era presentata con un bottino di gol dei propri attaccanti sotto quota 20, nel 2000 e nel 1990. Nell'anno di Euro2000 Del Piero ne fece pèrò 11 seguito dai 6 di Filippo Inzaghi e da un gol del giovane Totti. Nel 1990 alla vigilia dei Mondiali c'era anche in quel caso un bomber cui aggrapparsi, Vialli con 11 centri all'attivo davanti ai 3 di Roberto Baggio e ai 2 a testa per Andrea Carnevale ed Aldo Serena e a Roberto Mancini fermo a uno.
L'eccezione che fa sperare: Schillaci – C'è però una eccezione che potrebbe scatenare la fantasia e le speranze dei tifosi. Proprio prima di Talia 90 tra i tanti attaccanti a disposizione della Nazionale c'era anche Salvatore Schillaci. Che non aveva ancora segnato in azzurro ma che venne aggregato alla comitiva che si sarebbe giocata il torneo. Per poi diventare l'idolo delle folle e il miglior marcatore azzurro. Uno Schillaci, oggi non sembra esserci ma ci sono ben cinque attaccanti che faticano a segnare. Sia mai che si sblocchino proprio dal Belgio in poi.