É morto Vujadin Boskov (video/foto)
É morto a ottantadue anni Vujadin Boskov, ex straordinario allenatore e meraviglioso personaggio che ha vissuto in Italia per tanti anni a cavallo degli Anni Ottanta e Novanta. Da "rigore è quando arbitro fischia" al tormentone su Pagliuca che sbaglia e la Samp (la sua Samp) prende gol. E come dimenticare il siparietto su Perdomo? "Io non dire che Perdomo giocare come mio cane. Io dire che lui potere giocare a calcio solo in parco di mia villa con mio cane". Icona di un calcio che era (ancora) solo un gioco. Boskov, noto anche per le sue frasi celebri, dopo aver avuto una discreta carriera da calciatore ha iniziato ad allenare all’inizio degli Anni ’60. A metà degli Anni ’70 sbarca in Olanda e da lì la sua carriera prende il volo, tra il ’79 e l’82 Boskov allena il Real Madrid con cui vince la Liga e due volte la Coppa del Re. A metà degli anni ’80 arriva in Italia, dopo aver guidato per una stagione l’Ascoli passa alla Sampdoria.
Ed i blucerchiati sotto la sua gestione vivono il periodo migliore della loro storia. La Sampdoria, che in avanti aveva i giovanissimi e fortissimi Gianluca Vialli e Roberto Mancini, con Boskov vince lo Scudetto nel 1991 davanti all’Inter e al Milan, la Coppa delle Coppe nel 1990 (in finale fu sconfitto l’Anderlecht) e arriva a giocare la finale di Champions League. A Wembley il Barcellona vinse grazie a un gol di Ronald Koeman nel secondo tempo supplementare. E contro il Barça la Samp perse anche in finale di Coppa delle Coppe nell’89.
Lasciata la Samp ‘zio Vuja’ passa prima alla Roma, dove fa esordire il sedicenne Francesco Totti, e poi al Napoli. Con l’Europeo del 2000 Boskov chiude la sua carriera da allenatore da tecnico della Jugoslavia. I funerali di Boskov si svolgeranno martedì a Begec, sua cittadina d'origine a 15 km da Novi Sad.