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E’ morto Pietro Santin, storico tecnico della Cavese che sbancò San Siro contro il Milan

Lo storico tecnico della Cavese che nel 1982 battè il Milan a San Siro, si è spento a 83 anni. Aveva anche allenato il Napoli in Serie A nella stagione 1983-1984, quando venne esonerato prima della fine del campionato.
A cura di Alessio Pediglieri
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Si è spento all'età di 83 anni Pietro Santin, storico allenatore della Cavese, ex ala sinistra che esordì in Serie A con la SPAL di Paolo Mazza nella stagione 1957-58. Da giocatore iniziò la propria carriera con il club di Cava de' Tirreni, dove mosse i primi passi nelle giovanili per poi trasferirsi in giro per l'Italia, tra Ferrara, Nocera Umbra e Salerno. Da allenatore il suo miglior periodo è legato agli anni 80 quando, ancora alla guida della Cavese, entrò nella storia del nostro calcio con il successo a San Siro in B contro il Milan. Allenò anche il Napoli tra l'83 e l'84. L'ultima panchina da tecnico risaliva al 2006 con il Latina.  Oggi, Santin è stato ricordato dalle sue ex società, Cavese e Napoli in primo luogo.

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Pietro Santin come allenatore, ha dato il meglio sulla panchina della Cavese, portando la squadra della città metelliana ad un passo dalla storica promozione in Serie A nella stagione 1982-1983. Un anno indimenticabile che fece parlare di Santin a tutta Italia quando ottenne la storica vittoria il 7 novembre 1982 a San Siro contro il Milan,vincendo incredibilmente 1-2 grazie ai gol di Tivelli e di Di Michele che risposero alla rete di Jordan. Un trampolino di lancio che gli permise l'anno seguente di allenare il Napoli in Serie A.

Di quel momento, Santin ha sempre ricordato con affetto la partita che lo rese celebre e per la quale è stato ricordato a lungo. Qualche tempo fa, era proprio ritornato a quel pomeriggio storico: " Ci penso spesso: ricordo bene quella vittoria a San Siro contro il Milan quando ero alla Cavese. Sfiorammo la storica promozione in serie A con una piccolissima realtà".

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Una Serie A che Santin si guadagnò l'anno successivo, con la panchina del Napoli: " Mi chiamò Juliano: fui esonerato. Avevo Dirceu, Bruscolotti, ma c'erano anche debuttanti come Caffarelli. Mi fu imputata pure la gestione di Krol: nell'ultima domenica di campionato dell'anno precedente si ruppe tutto il ginocchio, quindi non era più al massimo. Si allenava con un preparatore a parte. Ferlaino riprese il Napoli, ma non c'erano tanti soldi".

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