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E’ morto Emiliano Mondonico, fece grandi Torino e Atalanta

A 71 anni è scomparso Emiliano Mondonico, che da sette anni lottava contro il cancro. Portò in Serie A Cremonese e Atalanta. Con il Torino vinse una Coppa Italia e giocò una finale di Coppa Uefa.
A cura di Alessio Morra
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A 71 anni è morto Emiliano Mondonico, ex allenatore, soprattutto di Atalanta e Torino. Da sette anni lottava con il cancro. Tra il finire degli anni '80 e l'inizio degli anni '90 visse i suoi anni migliori e divenne anche un'icona di un calcio classico, che si opponeva a quello più moderno molto in voga in quel periodo dopo i successi di Sacchi. Immortale l’immagine del ‘Mondo’ che in gesto di protesta nella finale di ritorno della Coppa Uefa del 1992 alzò la sedia per protestare contro l’arbitro.

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Il primo grande traguardo: la Cremonese in A

Da calciatore era un’ala, giocò principalmente con la Cremonese, ma vestì anche le maglie del Torino e dell’Atalanta. Tutte squadre a cui si legò anche da allenatore. Con la Cremonese iniziò allenando le giovanili, passò alla prima squadra nel 1982 e la riportò, con un giovane Vialli in campo, in Serie A dopo 54 anni.

L’Atalanta in semifinale di Coppa delle Coppe

Dopo un anno a Como torna in B, allena l’Atalanta che riporta subito in Serie A e con cui disputa una storica semifinale di Coppa delle Coppe con il Malines di Preud’Homme nel 1988. Una squadra di B in semifinale in una Coppa europea, oggi sarebbe impensabile.

Con il Toro vince la Coppa Italia e gioca la finale di Coppa Uefa

Lascia i nerazzurri nel 1990 e passa al Torino, appena ritornato in Serie A. Mondonico sapeva cos’era il ‘Cuore Toro’ e trasmise ciò ai suoi giocatori. I granata vissero degli anni straordinari. Con il ‘Mondo’ in panchina il Torino vince più di un derby, si qualifica sempre per le coppe, conquista una Coppa Italia (nel 1993) e soprattutto disputa la finale di Coppa Uefa nel 1992. Il percorso è esaltante, il Toro elimina il Real Madrid. In finale c’è l’Ajax di un giovane allenatore Van Gaal, che con un doppio pareggio (2-2 e 0-0) conquista il trofeo.

I ritorni, il Napoli, la Fiorentina e l’Albinoleffe

Altri quattro anni con l’Atalanta, che porta in finale di Coppa Italia, poi altri due al Torino. Una breve esperienza al Napoli, dove sostituì Zeman, poi Cosenza, Fiorentina e Albinoleffe. Un altro ritorno, questa volta a Cremona, prima di tornare all’Albinofelle. La sua ultima squadra è stata il Novara.

La lotta con il cancro

Nel 2011 mentre era allenatore dell’Albinoleffe scopre di avere il cancro. Con il suo carattere, forte, grintoso e deciso, inizia la sua battaglia e la vince, tanto da tornare in panchina. Gli ultimi anni sono stati durissimi quattro interventi, l’asportazione di una massa tumorale di sei chili, di un rene, di un pezzo di colon e di intestino. Mondonico ha continuato a lottare e molto spesso lo si è visto anche in tv commentare con il suo solito piglio le vicende calcistiche. Venti giorni fa aveva compiuto settantuno anni.

 Ci sono trenta probabilità su cento che la Bestia ritorni – raccontò a novembre scorso, nell'intervista al Corriere dello Sport a Xavier Jacobelli -. E, ogni giorno di più, apprezzi il tempo che ti è dato. Quando il medico dell’Albinoleffe mi ha mandato a fare dei controlli perché non gli piacevano per niente quella pancia così gonfia e la brutta cera che avevo, non lo sapevo. Non sapevo che, un sarcoma come il mio, ne colpisce uno su centomila.

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