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E’ la Juve di Allegri: mercato, turn-over, modulo. Decide sempre e solo lui

Mai come in questa stagione, il tecnico ha carta bianca sul gruppo e sul mercato. Dopo Cardiff, la dirigenza ha puntato pesante su Allegri che ha deciso cessioni (Bonucci) e acquisti (De Sciglio, Matouidi, Costa) e sta gestendo la rosa come meglio crede. Chi non rende resta in panchina, anche se si chiama Dybala o Higuain.
A cura di Alessio Pediglieri
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"Il sacrificio, il talento, la voglia di divertirsi assieme: bravi ragazzi, la direzione è quella giusta! #serieA #BolognaJuve #finoallafine". Massimiliano Allegri ha twittato così dopo il successo esterno di Bologna che ha rilanciato la Juventus in classifica. Una vittoria importantissima in risposta allo scivolone interno dell'Inter contro l'Udinese e al successo del Napoli che si è ripreso la vetta della classifica. Una gara giocata da Juventus e che ha dimostrato come i bianconeri siano usciti dal tunnel di prestazioni opache ritrovando la brillantezza e la voglia che li hanno resi protagonisti assoluti in queste ultime stagioni.

Allegri, il top acquisto dell'estate

Se a Milano il colpo grosso di mercato è stato l'ingaggio di Luciano Spalletti, a Torino è stato il rinnovo di contratto di Allegri, fino al 2020. La Juventus ha puntato forte sul tecnico livornese al quale paga uno stipendio importante (7.5 milioni l'anno) ma dal quale sta ricevendo altrettante garanzie a breve e lungo termine. Una gestione della squadra che Allegri ha strettamente in pugno, dove nessuno osa ‘ribellarsi' alle scelte dell'allenatore confortato finalmente da risultati e prestazioni, singole e collettive, eccellenti.

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Max e la carta bianca sul mercato

Dopotutto, quando dopo l'ultima delusione in Champions, la Juventus doveva decidere da che parte stare, la dirigenza ha preso posizione netta: con Max e con le sue scelte, insindacabili. Allegri ha avuto carta bianca sul piano cessioni (Bonucci docet) e sugli acquisti (Duglas Costa, Matuidi, De Sciglio). Poi ha potuto decidere come gestire la rosa, alternando i giocatori a disposizione senza teste di serie o preferenze. Tutti alla pari: chi rende e gioca scende in campo chi ha problemi, resta in panchina.

La gestione dei big, fuori chi non rende

E' capitato che la Juventus così si sia presentata a volte senza Gonzalo Higuain, per scelte tecniche e di forma fisica dell'argentino o senza la Joya, malgrado i mal di pancia di Dybala avrebbero potuto creare più di un grattacapo. E poi, lo stesso trattamento a De Sciglio, neo acquisto inseguito da sempre, Pjanic, Marchisio, Alex Sandro. Tutti sulla stessa linea, tutti con lo stesso principio: conta il risultato, il gruppo, l'obiettivo.

E' la Juve di Allegri

Adesso che sembra essere passato, quasi indenne, il momento no, la Juventus così torna a fare paura. Il suo top acquisto, Allegri, ha in mano un gruppo ancor più completo che in passato, in grado di poter anche mutare assetto e forma. In ogni reparto ci sono cambi di qualità, le soluzioni offensive sono molteplici così come l'assetto in mediana. Una Juve formato Allegri come mai nelle gestioni precedenti e se dovesse arrivare un trofeo questa volta sarebbe davvero conquistato dal tecnico.

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