36 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Dybala: “Tevez mi volle alla Juve. E a Buffon avevo vergogna di chiedere la maglia”

la Joya è la star del momento anche in Argentina, i media sudamericani ripercorrono le tappe della sua carriera. “Riquelme è sempre stato il mio idolo. Conservo la casacca di Pirlo in cornice e oggi sono orgoglioso di avere il suo numero, 21”.
A cura di Maurizio De Santis
36 CONDIVISIONI
Immagine

Dall'Italia all'Argentina il viaggio è breve. Potere delle immagini che entrano nelle case dei tifosi sudamericani: sorridono e strabuzzano gli occhi, Paulo Dybala stritola il Barcellona in Champions e gli infligge il colpo di grazia. Laggiù, dove la Seleccion offre poche soddisfazioni e vive un momento difficile, l'opportunità di avere ‘in casa' un talento da affiancare a Messi e poi (forse) raccoglierne il testimone è merce rara. La Joya è la star del momento: Laguna Larga, Instituto di Cordoba e poi il salto verso la Serie A con l'esempio di Riquelme (il trequartista che lo ha sempre affascinato) sono le tappe della carriera che l'ex rosanero ricorda ai microfoni di ‘Olè', il quotidiano sportivo argentino.

Dal racconto emerge un retroscena particolare e spiega in parte la ragione delle sue scelte: preferire la Juve ad altre soluzioni. Fu Carlitos Tevez a mettere la buona parola, a convincere il ragazzo titubante, a fargli capire che ricevere un'offerta da una società come quella bianconera era occasione da cogliere al volo perché treni del genere non passano due volte nella vita… Dybala vinse subito ogni dubbio.

Tevez per me è un idolo – ha ammesso il calciatore -. Mi chiamò dicendo di essere al corrente della trattativa quasi chiusa dalla Juventus e io gli chiesi ‘Carlos, ma tu rimani?’. Capii che avrei dovuto colmare il vuoto che avrebbe lasciato lui. Alla fine ciò che si diceva era vero: avrei dovuto prendere il suo posto, mentre lui andò al Boca Juniors.

Quell'ideale passaggio di consegne fu un segno del destino. E così quegli idoli come Buffon e Pirlo che aveva visto solo come avversari e scrutava dal basso verso l'alto della loro grandezza adesso li ha come compagni di squadra. E pensare che aveva vergogna anche a chiederne la maglietta…

Ci sono volute ben tre volte prima che mi decidessi a chiedere la divisa a Buffon. Quando trovai il coraggio e lui mi disse sì per me fu indimenticabile. Un’altra maglia che volevo avere era quella di Pirlo. Quando gliela chiesi però, mi rispose che già l’aveva promessa a un altro mio compagno. E quando questi capì quanto ci tenessi me la regalò… quella maglia l'ho messa in cornice e sono orgoglioso di avere la 21 che fu di Pirlo, anche se avrei preferito la 9 ma era già di Morata.

36 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views