Dybala: “La Juve merita la Champions”. E ‘chiede’ la maglia a Ronaldinho

Vincere e sollevare la Champions come successo personale e trionfo di un gruppo nel quale spiccano Buffon, Bonucci, Chiellini. Paulo Dybala ha tolto il sogno dal cassetto dopo il doppio confronto con il Barcellona: annichilito a Torino con una doppietta della Joya e poi neutralizzato in Spagna, grazie a una perfetta azione di squadra. E' stato come scalare una montagna: da lassù adesso è più facile intravedere la strada che conduce verso la finalissima di Cardiff. C'è ancora un'ostacolo sa superare prima di scendere a valle, lungo il sentiero la tagliola è rappresentata dal Monaco rivelazione della Coppa: i francesi annoverano tra le proprie fila il talento di Mbappé e l'esperienza di Falcao, ‘el tigre' colombiano in attacco.

Consideriamo la partita come una finale – ha ammesso al sito della Uefa, Dybala -. Il Monaco ha ottimi giocatori, è una squadra molto pericolosa quando attacca e soprattutto segna tanto. Dovremo stare attenti ma questo significa anche che ci saranno spazi da sfruttare.

Bayern Monaco eliminato. Real e Atletico all'ennesima sfida nel derby di Madrid. Blaugrana fuori dai giochi. Questa Juve può davvero ambire alla conquista della Champions? Sì, Dybala ne è certo così come grande è la voglia di trasformare da fantastica in straordinaria la stagione mettendo a segno il ‘triplete'.

Questo può essere il nostro anno e siamo pronti a dare tutto proprio come stiamo facendo in tutte le competizioni in cui siamo impegnati. Vincere la Coppa sarebbe il giusto premio per molti dei ragazzi che sono qui da molto tempo e che hanno fatto tanto come Buffon, Marchisio, Bonucci, Barzagli e Chiellini.

L'esultanza in maschera e la maglia di Ronaldinho. La prima gli ha portato fortuna – dice Dybala -, la seconda va oltre la voglia di alimentare la propria collezione di divise ma è sincera ammirazione nei confronti di uno dei più grandi, forti e spettacolari calciatori.

E' l'unico giocatore di cui vorrei ancora la maglia – ha aggiunto Dybala -. Un giorno Gennaro Gattuso mi promise che l'avrebbe chiamato per farmela avere, visto che ha giocato con lui, ma non è mai successo. Ronaldinho è stato uno dei calciatori con cui sono cresciuto, ha sempre giocato divertendosi e con il sorriso sulle labbra.