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Dybala oscura Biglia, Higuain asso a tutto campo

Higuain domina la scena con due gol in due tiri e movimenti continui fra le linee. La Juve occupa meglio gli spazi, oscura Biglia e sfrutta al meglio gli spazi fra le linee. Nel Milan delude Kessie, non incidono Suso e Calhanoglu.
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Diciassette passaggi, quattro dribbling, due tiri, due gol. I numeri del capolavoro di Higuain, 101 reti in Serie A, non rendono l'importanza del Pipita. Due reti in perfetto stile Higuain che nascono dalla qualità dei movimenti senza palla, nell'orientamento del corpo, nel modo in cui i compagni poi si adattano a coprire il campo. La sua presenza fa abbassare la difesa del Milan, e il pressing a centrocampo spezza la protezione del centrocampo. Un Biglia decisamente incapace di tenere le giuste distanze e un Kessie troppo teso fanno saltare subito le catene più promettenti per la manovra rossonera.

L'argentino fa ottimi movimenti fuori linea, dialoga con un Dybala buono ma non brillantissimo. Nel Milan, che prova a sviluppare il gioco a sinistra, si affanna Borini mentre Suso e Calanhoglu, sempre chiusi, faticano a dare respiro alla manovra fra le linee. E Kalinic può rimpiangere una grande occasione sfumata sulla parata da applausi di Buffon. Ma il Milan continua a dare l'impressione di un gruppo slegato di singoli, in cui mancano coperture preventive e comunicazioni.

Dybala e Suso, duello a distanza

Paulo Dybala (4) e Suso (3) sono i due giocatori che hanno segnato più gol da fuori area in questa serie A. Asmoah, che a sinistra ha il compito di contenere l'ex Liverpool e impedire il dialogo con Calhanoglu, non ha un compito facile. La Juventus tende ad abbassarsi senza palla, ma Rugani è puntuale nel chiudere la marcatura su Kalinic.

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Il pressing a centrocampo della Juve neutralizza la partenza migliore del Milan. Nel primo quarto d'ora, infatti, la Juventus fatica ad azionare Higuain e Dybala. Il Milan costruisce meglio da sinistra quando sale Rodriguez e si creano le occasioni per ribaltare il gioco e innescare Kalinic. I rossoneri, però, faticano a coinvolgere Kessie, che tocca 24 palloni nel primo tempo.  Mancano soprattutto i suoi inserimenti senza palla capaci di spaccare il centrocampo avversario. Khedira, invece, lavora molto senza palla per tenere alta la prima linea di pressing.

Il gol di Higuain e la comunicazione difensiva del Milan

Dybala è il faro che crea l'azione del gol bianconero. Si marca sulla trequarti sfruttando una zona fin troppo ampia di campo aperto e anticipa il movimento in area di Higuain. Il Pipita, che comunque fa un ottimo lavoro per la squadra, si smarca con un elastico che i centrali rossoneri non seguono. Il centesimo gol in 153 presenze in Serie A si spiega così.

I difensori del Milan, ed è un po' un difetto che dura dall'inizio della stagione, si abbassano e non sono abbastanza protetti dal centrocampo. Se Biglia non scivola indietro a chiudere lo spazio di tiro o la linea di passaggio fra le linee, i tre dietro preferiscono mantenere la posizione in area e non rischiare l'uscita in pressing fuori tempo. Anche perché, in occasione del gol, c'è Mandzukic che resta alto e impedisce a Romagnoli di uscire su Higuain.

La Juve nel primo tempo va a prendere spazio a sinistra, con Pjanic che guida la trasmissione di palla su quel fronte dialogando con Mandzukic e proprio Dybala che galleggia e sfrutta il lavoro delle mezzeali che spezzano la catena fra Dybala e i due intermedi di centrocampo rossoneri.

I palloni toccati nel primo tempo da Milan e Juventus
I palloni toccati nel primo tempo da Milan e Juventus

Buffon salva una Juve fin troppo aggressiva

Nel finale di tempo, il capolavoro di Buffon su Kalinic mantiene il vantaggio bianconero con un capolavoro su Kalinic. L'azione però conferma come la Juventus continui a cercare l'uscita in palleggio anche in zone pericolose con la difesa scoperta in transizione. E' la posizione dei giocatori senza palla nella fase di primo possesso che in questa prima fase di stagione sta portando i bianconeri a concedere troppe occasioni, perché le situazioni di difesa dinamica richiedono un coinvolgimento più coordinato di difensori e centrocampisti. Come in occasione del primo gol subito contro la Lazio, lo spazio alle spalle di Lichtsteiner viene.

Nella eccessiva frequenza con cui la Juventus perde il pallone in posizione pericolosa, cercando il palleggio e trovandosi scoperta in transizione difensiva, si scorge in controluce la volontà di costruire le proprie azioni in maniera maggiormente palleggiata rispetto al passato, che si scontra però con indecisioni tecniche, posizionamento e movimenti senza palla a sostegno del portatore, ancora da migliorare. Soprattutto nelle fasi in cui il Milan cerca il ribaltamento rapido e, con Asamoah che rimane più alto, si crea un uno contro uno su tutto il fronte difensivo bianconero.

Higuain e il colpo da ko

Sui corner, entrambe marcano a uomo. Il Milan fatica, anche e soprattutto a campo aperto, a far blocco su Higuain che è più veloce di Romagnoli. Nel secondo tempo, i bianconeri partono con una maggiore attenzione nella difesa in avanti e nella marcatura su Kessie e Biglia, iniziatori potenziali del gioco rossonero.

Il Milan, a questo punto timoroso e un po' scollato, non fa abbastanza densità a sinistra e permette ad Asamoah di portare palla e far scivolare il gioco verso il fronte opposto. Il velo di Dybala, poi, avvia il secondo capolavoro di Higuain, che fulmina Donnarumma sul primo palo sulla chiusura tardiva di Rodriguez.

L'ingresso diAlex Sandro per un ottimo Asamoah segue l'ingresso di Barzagli per Lichtsteiner, una mossa che rende ancora più difficile per il Milan disegnare palle lunghe e filtranti nello spazio per andare a cercare il movimento di Suso. Con Matuidi a garantire ulteriore intelligenza nella lettura delle situazioni con e senza palla, Allegri gestisce la partita e amministra i tempi del gioco contro un Milan che facilmente perde il filo della manovra. E forse della stagione.

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