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Dybala golden boy, quel gol a Wembley vale 12 milioni

In caso di eliminazione anche della Roma dopo il Napoli, la Juve aggiungerebbe 23 milioni dalla seconda tranche del market pool, altrimenti la cifra si aggirerebbe sui 21 milioni, portando a 81 il valore economico, di soli premi Uefa, della Champions League.
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Un tesoro da 12 milioni. La rete di Dybala che ha portato la Juventus ai quarti di Champions League, vale una piccola fortuna, tra premio per il passaggio del turno, incasso al botteghino e market pool che però dipenderà anche dal risultato della Roma contro lo Shakhtar Donetsk.

80 milioni garantiti

La qualificazione ai quarti frutta a tutte le squadre un premio da 6,5 milioni, cui se ne possono idealmente aggiungere un paio in caso di eliminazione della Roma che aumenterebbe la quota riservata ai bianconeri nella seconda tranche del market pool. La Juventus, a questo punto, ha già in tasca poco meno di 80 milioni di soli premi.

Come ricordava Michele Mazzeo, le 32 squadre qualificate per la fase a gironi si spartiscono quest'anno 762 milioni di euro. Tutte riceveranno, di base, 12,7 milioni di euro per la partecipazione, a cui si aggiungono: 1,5 milioni di euro per ogni vittoria e 500.000 euro per ogni pareggio nella fase a gironi; 6 milioni per la qualificazione agli ottavi di finale, 6.5 per il passaggio ai quarti, 7.5 per la semifinale, 11 per la finale, 15.5 per la conquista del titolo. Dunque, di soli premi, la Juve ha accumulato 18 milioni, 5.5 per il rendimento nel girone più altri 12.5 di performance bonus.

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La differenza la fa il cosiddetto market pool, che dipende dal ranking Uefa e dal potere televisivo delle nazioni con almeno una squadra al via, e per ciascuna nazione dal percorso delle rispettive squadre. Per l'Italia, Juve, Napoli e Roma si dividono 110 milioni. I primi 55 vengono suddivisi sulla base della classifica dell'ultimo campionato: 8,2 al Napoli, 19.2 alla Roma, 27.5 alla Juventus.

L'eliminazione del Napoli fa il gioco dei bianconeri e dei giallorossi. In caso di sconfitta anche della Roma contro lo Shaktar, la Juve aggiungerebbe 23 milioni dalla seconda tranche del market pool, altrimenti la cifra si aggirerebbe sui 21 milioni, portando a 81 il valore economico, di soli premi Uefa, della Champions League per le casse della società bianconera.

2,5 milioni a partita dal botteghino

Il passaggio del turno potrebbe garantire alla Juventus un plus di almeno un paio di milioni, poi, dalla vendita dei biglietti. Se si guarda l'andamento dell'incasso nelle quattro partite casalinghe di Champions disputate finora, infatti, emerge come la sfida contro il Barcellona abbia fatto registrare l'introito maggiore, 3.251.391 euro, anche più dell'andata dell'ottavo di finale contro il Tottenham (2.984.961 euro). Più bassa l'affluenza nelle prime due gare interne del raggruppamento, 33460 spettatori contro l'Olympiakos (1.747.650 euro di incasso), 36.288 contro lo Sporting (2.028.825 euro di introiti da botteghino).

L'ultima relazione semestrale, al 31 dicembre 2017, evidenzia un incremento di 634 mila euro nei ricavi da gare di Champions League rispetto allo stesso periodo della stagione 2016-2017. Nel complesso, tra dicembre 2016 e 2017, la Juventus fa registrare 2,539 milioni di euro di ricavi in più dal solo botteghino, che dipendono dagli incassi più alti anche delle partite di campionato, al netto del secondary ticketing, e della Coppa Italia, compensati, si legge nella relazione, "dai minori ingaggi per gare amichevoli incassati per la tournée estiva e da minori ricavi della finale di Supercoppa Italiana".

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La Champions può valere oltre 100 milioni

La Juve, che ha visto il titolo guadagnare oltre il 10% in Borsa dopo il 2-1 a Wembley, può incassare fino a 107 milioni in caso di conquista del titolo, che sarebbero ridotti a 103 nell'ipotesi in cui in finale arrivasse anche la Roma. Una cifra leggermente inferiore a quella incassata l'anno scorso. Nonostante la sconfitta in finale contro il Real Madrid, infatti, la Juventus è la squadra che ha guadagnato più di tutte dalla distribuzione dei premi Uefa per la passata edizione. Ai bianconeri sono andati 110.434.000 euro, una trentina di milioni più delle merengues (81.051.000 €).

La differenza l'ha fatta proprio il market pool, nel quale pesano anche i contratti per i diritti televisivi che le singole nazioni stipulano con l'Uefa. E l'accordo con Mediaset, da 700 milioni per il triennio 2015-2018, supera l'offerta combinata di Mediapro, che trasmette le partite attraverso beIn Sports, e e Atresmedia (Antena 3) che manda in chiaro una partita al martedì, per un totale di 15o milioni a stagione.

Banca Imi: è l'inizio di una nuova era

Questa stagione può segnare, secondo il rapporto di Banca Imi sui conti della Juventus, l'inizio di una nuova era. I bianconeri riescono a mantenere una quota di diritti tv superiore ai 200 mila euro e i ricavi Uefa continuano a salire dal 2010 con un tasso di crescita annua del 17.8%. Dalla prossima stagione, però. l'istituto finanziario si aspetta un aumento decisamente maggiore considerato che cambieranno i criteri di redistribuzione del prize money. La Uefa si aspetta di raccogliere 3,2 miliardi, il 30% in più rispetto al monte introiti del triennio 2015-2018, e cambierà i criteri di distribuzione, come si legge nel rapporto:

  • Solo il 15%, e non più il 40%, verrà suddiviso in parti uguali fra le squadre di ciascuna nazione, e l'Italia ne presenterà quattro
  • Il 25%, e non più il 32%, rappresenterà la quota d'ingresso, il performance bonus per la qualificazione ai gironi
  • Il 30%, non più il 28%, sarà suddiviso a seconda dei risultati
  • Il 30% dipenderà dal nuovo sistema di coefficienti per club.

Le squadre, spiega il sito dell'Uefa, sono giudicate "sulla base dei propri risultati (abolizione del contributo nazionale per coefficiente singolo del club a meno che tale coefficiente è inferiore al 20% del coefficiente della federazione)". I successi storici nella competizione "saranno inoltre riconosciuti nel calcolo del coefficiente (assegnati punti per ogni precedente vittoria europea attraverso un sistema ponderato per i titoli di UEFA Champions League e UEFA Europa League)".

La Juventus che, rivela uno studio di Giovanni Capuano su Panorama, ha incassato 605 milioni dalla partecipazione alla Champions League da quando la Coppa Campioni ha cambiato il format nel 1992, avrà comunque bisogno di ricavi da plusvalenze in linea con i dati del 2016/2017 e del 2017/2018 (100 e 80 milioni netti) per restare in linea con i top club d'Europa, secondo Banca Imi. Uno scenario in cui diventa ancora più prezioso il tesoretto da 12 milioni garantito dalla gemma della Joya a Wembley.

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