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Dybala e Iturbe ‘angeli nella notte’: cibo e coperte ai senzatetto

Freddo e povertà, i calciatori di Juventus e Torino hanno aderito all’iniziativa di solidarietà.
A cura di Maurizio De Santis
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Dybala e Iturbe nella notte di Torino (fonte Twitter La Stampa)
Dybala e Iturbe nella notte di Torino (fonte Twitter La Stampa)

Rivali in campo. Sul fronte opposto della barricata. Da un lato la Juventus, dall'altro il Torino. Due anime calcistiche sotto la Mole, stesso cuore che batte dinanzi a iniziative dove contano i sentimenti e non il colore. Dybala e Iturbe sono i protagonisti di questa favola bella raccontata dal quotidiano ‘La Stampa' e ha visto i due calciatori giocare con la stessa maglia la partita della solidarietà contro il freddo e la povertà. Entrambi hanno aderito all'iniziativa promossa dall'imprenditore romano, Luca La Mesa, e resa possibile nella città sabauda grazie all'appoggio e all'organizzazione della Comunità di Sant'Egidio impegnata da anni nel sociale, per offrire conforto, aiuto, una carezza d'umanità a chi vive in grave stato d'indigenza, a chi nulla ha più.

Tutto è cominciato con un post pubblicato su Facebook da La Mesa che, recatosi in un centro commerciale Ikea, ha acquistato una cinquantina di coperte da donare a chi dorme per strada, è senza fissa dimora e non ha un giaciglio dove ripararsi dal gelo di queste notti. "Chi si unisce?", ha scritto sul proprio profilo. Un messaggio semplice ma divenuto subito virale tant'è che nel giro di poche ore il numero dei plaid è cresciuto in maniera esponenziale fino a essere distribuite anche in altre città d'Italia (Roma, Genova, Milano, Brescia) grazie alla collaborazione della Croce Rossa, di aziende e onlus locali.

Dybala e Iturbe, seguiti dai giornalisti de ‘La Stampa', hanno fatto da ‘angeli della notte'. "Lo faccio spesso, quando non mi vede nessuno", ha ammesso Iturbe, come riportato dal quotidiano torinese. "Mia madre mi ha insegnato ad aiutare i poveri – ha aggiunto la Joya – ho iniziato quando sono arrivato in Italia, a Palermo, quando non mi conosceva nessuno. Lo faccio anche adesso a Torino".

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