Dybala cita Michael Jordan: “Ho successo perché ho fallito”
La rabbia, l'orgoglio e il rimpianto. Il giorno dopo la sconfitta maturata ai rigori contro il Milan la Juventus si sveglia con l'amaro in bocca. La Supercoppa persa a Doha ai calci di rigore alimenta la delusione per come s'è svolta la partita, per le occasioni fallite e per il nervosismo che ha permeato il post partita del tecnico, Allegri, visibilmente contrariato per un ko indigesto. Tra i protagonisti in negativo della serata in Qatar c'è stato Paulo Dybala: inizialmente tenuto fuori per far spazio al tandem Mandzukic-Higuain, l'italo-argentino è subentrato nella ripresa costituendo quel tridente menzionato dall'allenatore quale variante tattica da utilizzare a gara in corso.
Peccato, però, che l'inserimento dell'ex rosanero abbia portato poca Joya… due occasioni sprecate (clamorosa quella a tempo scaduto a due passi da Donnarumma), il rigore sbagliato e poi le lacrime figlie anche del peso della responsabilità e della consapevolezza di aver fatto flop nel momento clou. Dybala ha giocato un'ora ma non è riuscito a lasciare il segno, in positivo, sul match. "Doveva fare di più", ha lasciato trapelare Allegri che aveva giocato la carta come risolutiva.
Il giorno dopo fa più male. Alla rabbia e al rimpianto s'è aggiunto l'orgoglio del calciatore che, citando una frase famosa di Michael Jordan, s'è mostrato voglioso di ripartire, riscattarsi e lasciare tutto alle spalle: "Ho sbagliato più di 9000 tiri nella mia carriera. Ho perso quasi 300 partite. 26 volte, mi hanno dato la fiducia per fare il tiro vincente dell’ultimo secondo e ho sbagliato. Ho fallito più e più e più volte nella mia vita. È per questo che ho avuto successo". Messaggio chiaro a chi l'ha criticato. Perché, in fondo, non è mica da questi particolari che si giudica un giocatore.