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Cinque cose da sapere su Dwight Gayle, il Re del gol in Europa

Nel 2011 lavorava in fabbrica giocando per diletto a calcio. Segnando talmente tanto da interessare il figlio di Sir Alex, Darren Ferguson che lo fa debuttare tra i professioni. Poi la Premier con la maglia del Crystal Palace e oggi i colori del Newcastle in Championship. Dove è Rafa Benitez a puntare tutto sui suoi gol.
A cura di Alessio Pediglieri
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Mauro Icardi? Gonzalo Higuain? Cristiano Ronaldo? Pierre-Emerick Aubameyang? No, nessuno di questi super bomber può fregiarsi di giocatore più prolifico d'Europa. Ad esserlo è un altro calciatore, meno blasonato e conosciuto: Dwight Gayle, attaccante del Newcastle di Rafa Benitez, che milita nella Championship inglese, la nostra serie cadetta. Dove sta facendo la differenza strappando lo scettro di bomber d'oro ai suoi colleghi più prezzolati e trascinando i Magpies alla nuova favola sportiva dell'immediato ritorno in massima serie.

E di favola si parla anche quando si rivede la vita di questo classe '90 che solamente nel 2011 giocvava per diletto nei ritagli di tempo tra un turno in fabbrica e un altro. Poi, i gol che lo fanno conoscere a Darren Ferguson, figlio di Sir Alex, e da lì inizia l'ascesa, fino al Newcastle dove è Benitez ad aver puntato tutto su di lui.

Bomber da periferia

Dwight Gayle ha messo in fila tutti i fenomeni del gol. Nessuno come lui in questo spicchio di stagione perché 19 reti segnate in 23 partite nessuno al momento le ha ancora fatte. Certo, molti hanno disputato meno incontri ma, conti alla mano è lui al momento il migliore d'Europa e finché dura è giusto tributargli l'onore di esserlo. Il 26enne inglese ha strabiliato tutti, salendo all'onore delle ribalte internazionali a suon di reti, tante, che stanno facendo la fortuna del Newcastle.

Mister 40 per cento

Gayle segna moltissimo, lo ha sempre fatto ma con la maglia dei Magpies sta sorprendendo per regolarità e facilità nel trovare la porta avversaria. Una capacità che si è costruito nel tempo e che ha trovato la sua linfa naturale nella periferia del calcio inglese. Dwight segna tanto, pari al 40 per cento delle reti complessive della squadra bianconera. In pratica su un gol ogni due c'è il suo zampino. Il Newcastle, oggi secondo in classifica, ha segnato 48 volte: in 19 occasioni la rete ha portato la sua firma.

L'operaio del pallone

La storia di Dwight Gayle è di quelle da poterci scrivere un libro o produrre un film. E' il classico caso di un ragazzo che ha dato tutto per giocare a pallone, anche quando il calcio non lo considerava per nulla. Basti pensare che fino a quattro anni fa Gayle faceva l’operaio. E il giocatore dilettante, nella nona divisione inglese, con la maglia dello Stansted club che non poteva permettersi nemmeno il rimborso spese verso i propri giocatori. Dwight i soldi li prendeva in fabbrica, autofinanziadosi ma regalando ai propri tifosi subito un esempio di ciò che sapeva fare meglio, molto meglio: il gol. Alla fine della stagione 2010/2011 se ne conteranno ben 57 totali.

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Il figlioccio di Sir Alex Ferguson

Gayle sorprende tutti e le porte del calcio si aprono, piano piano. Senza clamori e riflettori ma c'è chi, cercando nella periferia del pallone i nuovi talenti, si accorge di lui. Tra questi, c'è anche Darren Ferguson, il figlio del ben più stimato e famoso Sir Alex. Un colpo di fulmine perché il manager del Peterborough, che a quel tempo militava in Championship, lo preleva nel 2012 e lo trascina tra i professionisti. Un'intuizione subito ripagata perché Gayle gioca e segna (13 reti stagionali) e si guadagna la Premier andando al Crystal Palace.

L'oro di Benitez

In massima serie non si perde: per tre stagioni gioca con regolarità, cresce tecnicamente e continua ad essere presente sotto porta: 25 reti in 74 presenze. Tanto che quando il Newcastle retrocede in Championship ma non vuole abbandonare il progetto tecnico costruito con Rafa Benitez, l'allenatore spagnolo non ha dubbi: per risalire c'è bisogno dei gol di Gayle, arrivato per soli 3 milioni di euro e un riscatto fissato a 12 milioni. Gayle accetta senza indugio ed oggi è il migliore di tutti. Anche dei fenomeni da Pallone d'Oro.

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