Dure condanne nella calciopoli cinese: 10 anni all’ex capitano della nazionale

Leggendo dello scandalo scommesse in Cina, si dirà che tutto il mondo è paese. Ma, c’è una sostanziale differenza tra lo scandalo asiatico e quello italiano. Nel Paese più popoloso del mondo sono stati coinvolti tanti pezzi da novanta e tutti sono finiti in carcere. L’ex capitano della Nazionale è stato condannato addirittura a dieci anno e mezzo di galera, il miglior fischietto cinese, che arbitrò al mondiale nippo-coreano, ha avuto una pena di poco maggiore. Mentre in Italia non è stato così.
10 anni di carcere per l’ex capitano della Cina – Si è chiuso il maxiprocesso alla Calciopoli cinese, che ha visto finire dietro le sbarre ventiquattro persone tra dirigenti della Federcalcio cinese, dei club, arbitri, calciatori. La prima parte del processo, conclusasi, lo scorso febbraio aveva visto la condanna a dieci anni e mezzo di carcere per corruzione per l’ex direttore del CFAC, la Lega Calcio cinese, che amministra il calcio cinese su mandato della Federazione cinese. Insieme al direttore, che avrebbe intascato 160.000 euro tra il ’99 e il 2009, è stato condannato anche il suo predecessore, che ha detto di aver subito torture dalla polizia. Dietro le sbarre anche l’ex capitano della nazionale cinese Wei Shaohui, condannato a dieci anni e mezzo per aver preso tangenti, assieme a quattro compagni di nazionale: Shen Si, Qi Hong, Jiang Jin e Li Ming, che hanno ricevuto condanne che oscillano dai quattro ai sei anni e mezzo. In galera è finito anche il miglior arbitro della Cina, Lu Jun, che arbitrò due partite ai Mondiali del 2002, e anche l’ex capo degli arbitri cinesi, condannato a dodici anni per tangenti.
Condanne severe – In Cina c’è grande severità nelle pene. Perché il governo ha chiesto pene esemplari per le persone coinvolte e perché tutti questi scandali, ce ne sono stati ben negli ultimi dieci anni, hanno allontanato la gente dal calcio. Nel 2000 in Cina c’era mezzo milione di tesserati, quest’anno solo cinquantamila persone sono tesserate. Inoltre, dal 2004 esiste la Chinese SuperLeague, che vede tra i protagonisti un allenatore campione del mondo, il nostro Marcello Lippi, e un attaccante di prim’ordine come Nicolas Anelka. Nel Paese più popoloso del mondo sono stati coinvolti l’ex capitano della nazionale, i capi della ‘Lega calcio’, il miglior fischietto cinese, mentre in Italia nei primi due processi di Palazzi sono state coinvolte tante squadre e tantissimi calciatori, ma nessuno è finito dietro le sbarre dopo aver subito una condanna.