Dunga decise di non presentare ricorso contro la squalifica di Neymar
Esattamente un mese fa Messi e Neymar a Berlino con il Barcellona vincevano la Champions League, dopo quel successo entrambi sono volati in SudAmerica, i due avevano lo obiettivo: volevano vincere la Copa America, che alla fine è stata conquistata dal Cile. Messi ha deluso ancora una volta in finale, Neymar ha chiuso con largo anticipo la manifestazione, questa volta per colpa sua. Perché l’asso del Brasile nel finale del match con la Colombia ha rifilato una testata a un avversario. O’Ney è stato subito squalificato per due giornate, poi addirittura si era paventata una squalifica di tredici giornate, alla fine il giudice sportivo della Copa America gli ha rifilato ‘solo’ quattro turni di squalifica. La Seleçao, a sorpresa, decise di non presentare ricorso. Qualcuno sostenne che così i brasiliani avrebbero evitato una sanzione molto più pesante. Ma la verità è un’altra.
Il Segretario generale della CBF, Walter Feldman, in un’intervista concessa al programma ‘Esporte Espectacular’ ha svelato che è stato Dunga a non volere il ricorso contro la squalifica del suo capitano: “Sono momenti difficili in cui si deve prendere una decisione e solo il tempo dimostrerà se è stata sbagliata oppure no. Lo staff tecnico non ha avuto dubbi e ci ha chiesto di non ricorrere contro la sanzione. Per la Selecao era meglio che Neymar andasse via dal ritiro.”.
Feldman così facendo addossa eventuali colpe a Dunga, che già dopo il cartellino rosso subito con i colombiani aveva bacchettato Neymar, che lui stesso però dopo il deludente Mondiale aveva deciso di nominare come capitano. O’Ney comunque ha accettato la decisione e dopo essersi coperto il capo di cenere ha lasciato il ritiro. Avendo perso il Brasile sorprendentemente nei quarti, l’erede di Pelé ha scontato solo due turni di squalifica. Ciò significa che Dunga non disporrà del suo miglior giocatore nelle prime due sfide delle Qualificazioni ai Mondiali 2018.