Dudek: “Benitez è freddo e disumano, ho pensato di dargli un pugno in faccia”

Jerzy Dudek ripensa spesso agli anni di Liverpool e ad un episodio che avrebbe potuto letteralmente stravolgere la sua carriera. L’ex portiere polacco nella fase finale della sua esperienza ai Reds si rese protagonista di un acceso battibecco con l’allora manager Benitez, che stava per colpire con un pugno, in preda alla rabbia. Fortunatamente per lui però le cose andarono diversamente e oggi può raccontare il tutto nella biografia semiseria: "Jerzy Dudek: A Big Pole In Our Goal”, di cui la stampa inglese riporta alcuni stralci.
Benitez "freddo e disumano"
Tutto iniziò nella stagione successiva al trionfo di Istanbul, quando il portiere fu uno dei grandi protagonisti dell’incredibile rimonta e vittoria del Liverpool sul Milan nella finale della Champions. Dudek definisce Benitez, “freddo, e quasi disumano” : "All'inizio della nuova stagione mi ritrovai con un nuovo rivale, Jose "Pepe" Reina, nazionale spagnolo arrivato dal Villarreal per 6 milioni di sterline. Ovviamente, non ero felice della situazione, perché mi sembrava di essere un pompiere che aspetta di essere chiamato quando c'è da spegnere un incendio, mi sentivo trattato ingiustamente, ma con Benitez è così che funziona. Lui è freddo, quasi disumano e guarda solo ai suoi interessi, ma questo non gli ha impedito di essere un allenatore geniale, perché ha una grande conoscenza calcistica.
Rapporto difficile ad Anfield
"Quando gli andai a parlare, cercò di calmarmi dicendomi che l'arrivo di Reina non significava che mi avrebbe lasciato andare via. Ma se compri un giocatore per così tanti soldi, non puoi lasciarlo in panchina, così trovammo un accordo: fossero arrivate delle offerte serie, il club le avrebbe valutate e l'allenatore mi assicurò che ‘avremmo trovato una buona soluzione per tutti'. Io adoravo stare a Liverpool, ma era chiaro che Benitez non mi voleva. Fossimo stati in Polonia, la stampa ne avrebbe fatto un caso, ma in Inghilterra non ho avuto lo stesso appoggio e quando venne fuori la storia che guadagnavo fra le 60 e le 70 mila sterline a settimana e che Benitez voleva vendermi per quel motivo, sospettai che quelle voci fossero state messe in giro apposta per mettermi contro i tifosi".
Il mancato pugno
In quel momento la situazione tra i due peggiorò al punto che arrivò un confronto molto forte: “Benitez mi disse che sarebbe stato un buon trasferimento per me e che avrebbe fatto di tutto per aiutarmi a trovare l'accordo, così iniziarono le trattative, ma ad un certo punto quelli del Colonia mi rivelarono che Benitez non aveva mai parlato con loro e questo non fece che aumentare la mia frustrazione fino all'ultimo giorno di mercato, quando alla fine sbottai. Ho davvero pensato di dargli un pugno come mi suggeriva quella voce nella mia testa, ma poi ho pensato a quali conseguenze avrebbe avuto il mio gesto".
Scandalo evitato e carriera a rischio
"Mi avrebbe realmente lasciato andare via o ci sarebbe stato solo un grosso scandalo sulla stampa? Di certo, tirare un pugno all'allenatore del Liverpool che solo pochi mesi prima aveva vinto la Champions League non avrebbe fatto una bella impressione sul mio curriculum e così, anche se non so come perché ero assolutamente furibondo, sono riuscito a trattenermi".
Anche Gerrard vs Benitez
Dudek svela inoltre di non essere stato l’unico ad avere problemi con Benitez, tirando in ballo anche l’ex compagno e bandiera del Liverpool Gerrard: “Sapevo che fra loro c'erano stati dei problemi e che per due volte Gerrard era stato sul punto di lasciare il Liverpool per il Chelsea, ma poi è rimasto e da quel momento i rapporti fra i due non sono più stati gli stessi – riporta il Mirror – È un peccato che Stevie non sia venuto al Real, sono convinto che se l'avesse fatto avrebbe allungato la sua carriera di altri due anni e avrebbe imparato molto di più giocando per Mourinho”.
Il paragone con Mourinho
Il polacco si trasferì poi al Real Madrid dove da lì a 3 anni avrebbe avuto modo di lavorare con un altro allenatore dal carattere forte come Mourinho: “Se esistesse l'allenatore ideale, sarebbe un mix fra le qualità di Mourinho e quelle di Rafa. José gode di maggior rispetto nello spogliatoio, perché ha più carisma e parla coi suoi giocatori, aiutandoli a capire ed accettare le sue richieste, a differenza invece di quanto fa Benitez, che ha sempre dei problemi nella gestione del gruppo, perché è freddo e duro quando si tratta di prendere delle decisioni e mette continuamente un muro fra lui e i suoi giocatori".