Dries Mertens mago del gol, ‘predice’ quello di Milik ed esulta prima del tiro
Una volta ha imitato un cane mentre fa la pipì. Un'altra ha mimato la mano di un amico immaginario che lo aiuta a rialzarsi. Un'altra ancora non passò inosservato l'espressione corrucciata del viso, col naso arricciato per la puzza. Nella gara contro l'Empoli Dries Mertens ne ha combinata un'altra delle sue, non dopo aver realizzato la tripletta ma in occasione della rete del 5-1 fatta da Milik a tempo scaduto. Toscani alle corde, aspettano solo il fischio finale come il gong. Nella più classica azione di contropiede la squadra di Ancelotti mette la ciliegina sulla torta a una serata da incorniciare per lo sviluppo della manovra offensiva e della capacità di far gol, un po' meno per le defaillances difensive. E' la punta belga a servire l'assist decisivo al compagno di squadra che, di sinistro, la piazza nell'angolino.

‘Ciro' Mertens predice il gol di Milik. Tutto molto bello ma al replay mandato in onda da Sky non è sfuggito ad attenti osservatori cosa ha fatto ‘Ciro' Mertens (il nomignolo datogli dai tifosi per il modo in cui s'è integrato in città) pochi istanti prima che l'ex Ajax battesse a rete: il 14 azzurro aveva già le braccia alzate per esultare, certo che Milik non avrebbe sprecato quell'occasione e avrebbe fatto gol. Un gesto che è l'ulteriore testimonianza della condizione, anche emotiva, del calciatore: quando è in forma è davvero dura lasciarlo in panchina ma il tecnico sa quanto faccia bene la concorrenza soprattutto quando hai in rosa ottimi calciatori.
I numeri di Dries, quanti gol ha segnato in A e col Napoli. Sette gol in campionato, 8 in stagione compresa la Champions, 75 in assoluto da quando gioca in Serie A, 98 da quando indossa la maglia del Napoli (6° marcatore nella classifica all-time dei partenopei, davanti anche a Careca e ad Altafini). Sono i numeri da bomber vero – altro che ‘falso nove' – che scandiscono l'evoluzione dell'ex Psv da esterno d'attacco a punta centrale. L'ultima tripletta realizzata in A risaliva al settembre 2017 (derby col Benevento), è la quarta da quando è in Italia oltre alle quattro reti con le quali stese il Toro nel dicembre 2016.

Ci sarà in campo contro il Paris Saint-Germain nel delicato match del San Paolo (martedì prossimo, 6 novembre, ore 21) che può valere la qualificazione agli ottavi di finale? A giudicare da quel che s'è visto contro l'Empoli dovrebbe esserci, almeno ci spera… Ancelotti permettendo. Con il tecnico è tutto chiarito dopo il malumore manifestato per essere rimasto fuori dall'undici titolare contro la Roma.
Non dico di dover giocare sempre – ha ammesso a Sky dopo la vittoria sui toscani – ma volevo giocare con la Roma perché mi sentivo bene ed era una partita importante. Ma tutti vogliono giocare. Io dico sempre che è meglio non parlare dopo la partita, ero arrabbiato, ma il giorno dopo ho parlato col mister e andava già molto meglio