Draxler trascina la Germania ai quarti, il predestinato che ha rifiutato la Juventus
Un piccolo genio, giovane, di qualità, capace di inserirsi tra le linee, segnare e far segnare. Questo è Julian Draxler, il nome nuovo che esce dalla vittoria della Germania contro la Slovacchia. Ha ispirato il gol di Gomez, ha segnato il tris tedesco con un colpo acrobatico e per Loew è diventato il giocatore in più di una Germania che ha iniziato davvero a fare paura. DOveva arrivare in Italia, la Juventus lo aveva corteggiato a lungo, ma alla fine oggi indossa lòa maglia del Wolfsburg, un po' stretta per le ambizioni che un giocatore come lui deve puntare professionalmente.
Giovane e già esperto – Un predestinato in terra tedesca, uno di quei talenti che sono stati cresciuti a wurstel e pallone e che fanno inorgoglire i talent scout di Germania. A soli 22 anni, Julian Draxler è oggi un giocatore di carattere e di esperienza, che ha vissuto momenti difficilissimi anche per problemi fisici, che si è perso per una personalità fragile e che pian piano si è ritrovato, scegliendo di restare in patria per crescere e togliersi alcune soddisfazioni.
La Bundesliga nel cuore – La Juventus l'estate scorsa lo aveva cercato, lui ha rifiutato, per andare al Wolfsburg con cui si è giocato una Champions League e una Bundesliga di certo non da protagonista, ma conquistandosi la fiducia di un ambiente che gli ha consegnato le chiavi della squadra. E ottenendo anche la fiducia di Loew che se lo è portato in Francia, rinverdendo ancor più una rosa già giovane.
Talento di Germania – Draxler ha ripagato il Ct, finalmente, con una prova superlativa contro la Slovacchia, andando a vincere (quasi) da solo il match degli ottavi portando ai quarti una Germania rinvigorita nel carattere e nel gioco e che orgogliosamente può vantare il titolo di campione del mondo in carica. Un gol, splendido, nel secondo tempo per il tris finale e un assist nel primo tempo per dare sicurezza ai compagni.
Jolly pupillo – Con enormi margini di miglioramento. Draxler sa giocare da ala sinistra, ma può essere impiegato tranquillamente anche sulla fascia opposta oppure al centro, diventando una sorta di calciatore universale e moderno, di quelli per cui stravedono gli allenatori. Come Felix Magath, che lo fece esordire in Bundesliga il 15 gennaio 2011 quando non aveva ancora compiuto neppure 18 anni. Con lo Schalke ha collezionato in totale 166 presenze, 29 gol e 29 assist. O come stravede per lui anche Loew che se lo è portato in Francia malgrado non abbia giocato la sua stagione più bella