Dramma in seconda categoria: 23enne in coma, scatta la solidarietà

Il calcio sostiene la famiglia di Diego Canella. Almeno quello minore, per il momento. Perché dopo l'incidente accorso in campo durante una partita di seconda categoria, lo scorso 30 aprile, il giovane 23enne ha perso i sensi, colpito alla testa. Poi, la corsa disperata in ospedale, il delicato intervento per asportare l'ematoma, le condizioni che restano critiche. E una famiglia, in cui si era già perso il padre per un brutto male, che si ritrova in ginocchio tra la disperazione e le difficoltà economiche. Una situazione insostenibile che ha portato a manifestazioni spontanee di solidarietà da parte del calcio minore, con raccolte fondi e apertura di un conto corrente dedicato alla famiglia. Con la Federcarrozzieri, di cui Diego fa parte esercitandone la professione, che ha programmato altri incontri in giro per l'Italia per sensibilizzare tutti il più possibile.
Lo scontro di gioco, il dramma – Uno scontro banale di gioco, durante una gara di seconda categoria tra Mezzolombardo e Redival, poi la caduta, la perdita dei sensi e la corsa in ospedale. Da quel momento, un incubo ad occhi aperti per la famiglia Canella. Diego, 23 anni, carrozziere di professione come il papà deceduto qualche anno fa per un brutto male, adesso combatte tra la vita e la morte mentre la mamma e la sorella, travolte dal dolore, devono pensare a portare avanti anche l'azienda di famiglia.
Le iniziative per cercare nuovi finanziamenti – Una situazione insostenibile, che ha smosso dirigenti, tifosi e del Redival e il calcio minore: raccolte fondi per aiutare la famiglia, striscioni sulle tribune durante le gare per sensibilizzare tutti, persino un conto corrente dedicato, aperto per permettere alla famiglia Canella di ricevere liquidi necessari per evitare il fallimento dell'attività. La Federcarrozzieri ha anche organizzato stand alle fiere che si terranno a Bologna e a Trento per sensibilizzare il pubblico e cercare ulteriori finanziamenti.