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Dove allenerà Massimiliano Allegri? In Inghilterra o ancora in Italia, l’ex Juve si prepara

L’anno sabbatico di Allegri non è solo periodo di relax ma di preparazione alla prossima avventura che lo vedrà di nuovo in prima linea. Già ma dove? In Inghilterra, accantonata l’ipotesi Tottenham, c’è sempre il fascino di Old Trafford che lo stuzzica e lui stesso sta studiando la lingua. In Italia, invece, non mancano le suggestioni come Milan e Napoli. Ipotesi e nulla più, la certezza è la volontà di ripartire da un progetto serio e competitivo. Per adesso si gode il riposo dorato per lo stipendio da 7/7.5 milioni che la Juve gli corrisponderà fino a giugno.
A cura di Maurizio De Santis
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Dove allenerà Massimiliano Allegri nella prossima stagione? La panchina del Tottenham affidata da José Mourinho occupa una della caselle sullo scacchiere. E se fino a pochi giorni fa la candidatura dell'ex allenatore della Juventus sembrava possibile, la scelta degli Spurs restringe il campo delle opportunità. Nulla di cui rammaricarsi, considerato il periodo d'inattività dorato di cui beneficia il tecnico livornese, sollevato dall'incarico nella scorsa stagione per fare posto a Maurizio Sarri. Almeno fino al prossimo mese di giugno – quando scadrà il contratto con la ‘vecchia signora' – continuerà a percepire lo stipendio da 7/7.5 milioni di euro netti concordato al momento della firma coi bianconeri.

Non adesso, non ancora. L'anno sabbatico di Allegri non è solo periodo di relax ma di preparazione alla prossima avventura che lo vedrà di nuovo in prima linea. Già ma dove? Non al Bayern Monaco, che pure lo aveva messo nel mirino dopo aver dato il benservito a Kovac. Forse in Inghilterra e del resto non è un mistero che apprezzi la Premier League, sia stimolato dalla possibilità di confrontarsi in quel campionato e soprattutto che da tempo prenda lezioni di inglese… non si sa mai anche se Londra non sembra far parte del futuro immediato e Manchester (sponda United) resta una soluzione da valutare nei prossimi mesi.

Progetto serio dal quale ricominciare. È questa la condizione essenziale per ripartire sempre che dal mercato non arrivi la più classica delle offerte che non si possono rifiutare. La realtà è che non ve ne sono (oppure non ve ne sono tali da accettare il rischio altissimo d'impresa da subentrato), che lo stesso Allegri non ha alcuna voglia di saltare su un treno in corsa e spende i mesi d'inattività anche per aggiornare il proprio know-how di allenatore che in Italia ha vinto tutto mentre in Europa c'è andato molto vicino (due finali di Champions perse alla guida della Juventus contro Barcellona e Real Madrid).

C'è ancora possibilità che Allegri alleni in Italia? Due le suggestioni molto forti. La prima arriva da Napoli, qualora Carlo Ancelotti (come sembra) non dovesse restare sulla panchina azzurra. Un'ipotesi stuzzicante per il tecnico (che avrebbe la possibilità di rimettersi in gioco laddove il suo più acerrimo rivale sportivo, Sarri, gli aveva lanciato il guanto di sfida puntando sull'estetica del gioco) e ambiziosa per la società. La seconda è una sorta di ‘ritorno al futuro', ovvero ritrovarsi alla guida di quel Milan con il quale vinse un campionato e poi lo portò in Champions. Ipotesi per adesso e nulla più.

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