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Douglas Costa: “Non lascerei mai la Juventus, sono qui per vincere la Champions League”

Intervistato da Dazn, il giocatore brasiliano ha confermato di sentirsi a suo agio in Italia e con la maglia della Juventus: “Qui è come una famiglia e mi trovo molto bene. Sono venuto a Torino per vivere questa folle avventura di vincere la Champions League. Noi ci stiamo provando, alzare quella Coppa mi darebbe la sensazione di aver raggiunto il traguardo”
A cura di Alberto Pucci
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Arrivato a Torino nell'estate del 2017, Douglas Costa è ormai diventato uno dei punti fermi della Juventus. Il laterale brasiliano è stato infatti fondamentale negli scorsi anni per Massimiliano Allegri, e lo è anche adesso per Maurizio Sarri: "Al momento difficilmente lascerei la Juve per un'altra squadra – ha spiegato a Dazn – Qui è come una famiglia. A Torino a volte fa freddo, a volte c'è il sole, fa buio presto ma non nevica molto. Mi trovo molto bene in Italia e lo trovo un Paese molto simile al Brasile. Il cibo è buono e la lingua non è così difficile. Tutto quello che ho qui e che faccio, per me è perfetto".

L'ossessione dalle ‘grandi orecchie'

L'obiettivo di Douglas Costa è però un altro: "Sono venuto a Torino per vivere questa folle avventura di vincere la Champions League. Noi ci stiamo provando, alzare quella Coppa mi darebbe la sensazione di aver raggiunto il traguardo. Cristiano Ronaldo? Sono talmente concentrato dall'imparare da lui – ha aggiunto il brasiliano – Abbiamo in squadra uno dei giocatori più forti al mondo, e se io sono al 100%, Dybala è al 100%, possiamo puntare a un livello molto alto".

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Il Brasile, Guardiola e Di Francesco

Tra gli argomenti toccati dal giocatore bianconero, anche il suo Gremio e l'esperienza in Bundesliga: "In Germania lo stile di vita è diverso, sono più tranquilli. Guardiola? È stata la persona che nella mia crescita ha fatto la differenza, mi ha permesso di giocare nel ruolo giusto. Tornerò in Brasile quando il mio acquisto non dovrà mandare il Gremio in bancarotta. Mi piacerebbe chiudere con quella maglia la mia carriera. Lo sputo a Di Francesco? È stato un episodio che mi ha fatto stare male, perchè non sono quel tipo di persona. Ho avuto un black-out di 10-15 secondi in cui ho perso la testa. Non lo rifarei mai più, mi ha insegnato molto".

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