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Dopo Leicester e Montpellier, ecco le altre matricole vincenti nei vari campionati europei

Neopromosse nel massimo campionato d’appartenenza e subito protagoniste con la vittoria del torneo o con una qualificazione insperata nelle coppe europee. Fra loro anche due italiane.
A cura di Fabrizio Rinelli
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Il calcio, si sa, regala gioie e dolori. Ma a volte sa far vivere ai propri tifosi delle vere e proprie emozioni capaci di proiettarli in un sogno ad occhi aperti dal quale non vorrebbero mai risvegliarsi. E’ capitato al Leicester lo scorso anno, con la straordinaria vittoria della Premier League, forse non capiterà in Germania con il Lipsia, ma è pur sempre una gioia immensa per i tifosi del club di proprietà della Red Bull. Nel corso della storia però, sono state tante le neopromosse come loro, che hanno avuto successo da matricole nel massimo campionato d’appartenenza o grosse soddisfazioni con qualificazioni nelle coppe europee. Scopriamo chi sono.

delneri

La splendida Bundesliga 1997/1998 vinta da un’insospettabile

Fu la prima volta nella storia della Bundesliga che il titolo non fu assegnato ad una delle big del calcio tedesco. Si, perchè, in quell’annata, l’ambito titolo del calcio tedesco,  andò ad una neopromossa ed insospettabile squadra protagonista della promozione, nella stagione passata, nella massima competizione. Stiamo parlando del Kaiserslautern di Otto Rehhagel che, fra i tanti esordienti, aveva in campo un giovanissimo Michael Ballack che dopo aver vinto il campionato di seconda divisione tedesca, non si fece abbagliare dalle lusinghe del Bayern Monaco che lo voleva fortemente. Rehhagel ripetè l’impresa qualche anno dopo, portando la Grecia a trionfare all’Europeo 2004.

rehagel

In Francia, come Inghilterra. La favola in Ligue 1

Non era ancora la Ligue 1 dei milioni e dello strapotere degli sceicchi del Paris Saint Germain (i colpi da 90 arriveranno dall’anno successivo). Nemmeno quella del Monaco dei russi o dell’ambizioso Lione, sempre una spina nel fianco per il calcio francese. A scrivere la più bella favola mai raccontata dal calcio transalpino, fu il Montpellier. Una vera e propria miracolosa annata quella del 2011-12 che rimarrà impressa nella storia della Ligue 1 soprattutto per il vulcanico e anziano presidente del club Nicollin che, quando vinse il campionato, si tinse i capelli di blu e arancio, i colori sociali della squadra francese. In quella squadra, militavano tanti giovani che poi sono stati oggetto del desiderio dei migliori top club europei: Yanga-Mbiwa, Belanda e Camara, solo per citarne alcuni.

Football Soccer - Montpellier v Paris St Germain - French Ligue 1 - Mosson stadium, Marseille, France 03/12/2016 - Montpellier's Ellyes Skhiri (C) reacts after scoring against Paris St Germain. REUTERS/Jean-Paul Pelissier

In Italia, fu grande festa in Sicilia per quella straordinaria annata

Dopo ben 31 anni d’attesa, il Palermo e la tutta la Sicilia, videro tornare in Serie A i rosanero. Un’attesa lunghissima per una squadra che arrivò prima in Serie B e che fu promossa nel massimo campionato insieme ad altri 5 club a causa dell’allargamento della Serie A a 20 squadre. Nella stagione 2004/2005, i rosanero del presidente Zamparini e di mister Guidolin, non sentirono il peso dell’essere matricola e, confermando larga parte dell’organico che aveva stravinto il torneo cadetto, fra cui ricordiamo Simone BaroneBarzagli, GrossoToni, oltre a capitan Corini, attuale tecnico del Palermo, stazionò stabilmente tra le prime otto della classifica. Alla “Legge della Favorita” dovettero sottostare anche Juventus e Roma, e la prima qualificazione Uefa grazie al sesto posto conquistato, fu definito un grande miracolo da tutti gli amanti del calcio.

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Quando la Liga non era solo di Real e Barcellona

Oggi, in Spagna, il dominio della Liga da parte di corazzate del calcio internazionale come Real Madrid e Barcellona, è sotto gli occhi di tutti. Ognuna, in squadra, può contare sulle giocate dei primi 5 calciatori al mondo: Messi, Suarez, Neymar contro Cristiano Ronaldo e Bale. Un ciclo che però, anni fa, dovettero interrompere. Dopo anni di vittorie alterne infatti, nel 1999-2000 in Liga trionfò il Deportivo La Coruña, capace di tenersi alla spalle proprio i blaugrana, dopo aver battagliato mezza stagione con il neopromosso Rayo Vallecano. La squadra allenata da Irueta, poteva contare su un attacco formato dal portoghese Pauleta e dal “Pistolero” Makaay oltre che ad uno dei migliori fantasisti di quell’epoca: Djalminha.

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Un altro “colpaccio” della nostra Serie A nel 2001/2002

Un gruppo quasi praticamente uguale a quello che ottenne la promozione, con sei esordienti assoluti, più l’allenatore Delneri, e guidati dall’esperienza di capitan Corini. Furono loro i protagonisti del miracolo del Chievo Verona targato Campedelli. Un vero sogno vissuto dai clivensi che, pur drasticamente ridimensionato, dura tutt’oggi. Nella stagione 2001/2002, fu subito protagonista di una clamorosa vittoria all’esordio sul campo della Fiorentina, con la squadra che rimase addirittura in corsa per lo scudetto per tutto il girone d’andata, chiuso poi al secondo posto dietro i Campioni in carica della Roma. Addirittura per cinque giornate i veronesi furono primi in classifica. Nonostante il prevedibile calo nel girone di ritorno però, il Chievo ottenne il 6° posto, e la qualificazione in Coppa Uefa. Da Manfredini ad Eriberto, passando per Marazzina e Lupatelli, furono tanti i protagonisti di quella straordinaria e memorabile annata.

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