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Dopo le delusioni Messi, Neymar e Ganso la Coppa America 2011 attende le prodezze di Cavani e Sanchez

Dopo le delusioni argentine e brasiliane gli appassionati attendono con ansia gli esordi di Uruguay e Cile. Occhi puntati sul Matador Cavani ed Alexis Sanchez, oramai prossimo al passaggio in blaugrana.
A cura di Umberto Atteo
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Leo Messi

Quattro partite, tre gol, zero spettacolo. Promesse disattese in toto da questo incipit di Coppa America. Delusi quanti aspettavano un'Argentina finalmente trascinata da un Messi all'altezza della sua fama anche con la camiseta albiceleste. Frastornati coloro che pregustavano un Brasile deluxe, in grado di recitare la parte del leone contro lo sparring partner venezuelano: nessuna traccia del tanto decantato talento dei vari Neymar, Ganso e soci, letteralmente annichiliti dalla coriacea ed organizzata retroguardia vinotinta. Emozioni latitanti, neanche a dirlo, nello striminzito successo della Colombia sulla Costarica nonchè nello scialbo pari a reti inviolate tra Paraguay ed Ecuador. Mancano all'appello l'Uruguay del Matador Cavani e il Cile dell'uomo mercato Alexis Sanchez, che tra poche ore debutteranno nella competizione rispettivamente contro Perù e Messico. La domanda sorge spontanea: riusciranno i due "italiani" ad innalzare l'appeal della 43esima edizione del più longevo torneo calcistico per nazionali?

Flop argentino

Ezequiel Lavezzi, prestazione sottotono contro la Bolivia

"Questa nazionale non è Messidipendente. Ci sono tanti altri giocatori in rosa che rivestono ruoli di primo piano nei grandi club in cui militano". Quasi un presagio, quello della Pulce alla vigilia del match d'esordio contro la Bolivia, magari dettato dall'amara consapevolezza che compagni di squadra come Xavi, Iniesta e Villa sono difficilmente rimpiazzabili, finanche se i tuoi connazionali portano i celebri nomi di Cambiasso, Mascherano e Zanetti. Peccato che in una fredda serata in cui al campionissimo riesce poco o nulla, i compagni di reparto Tevez e Lavezzi facciano altrettanto: impalpabile l'Apache, sottotono il Pocho, che per l'ennesima volta ha palesato le proverbiali difficoltà in zona goal. Per non parlar poi di Ever Banega, obiettivo di Inter e Napoli: narciso, macchinoso, mai in grado di trovare la verticalizzazione vincente ma soprattutto autore di un autentico scempio in occasione del vantaggio boliviano. Avrà il suo bel daffare Sergio Batista, che può tuttavia abbozzare un sorriso grazie alla prestazione del Kun Aguero, autore dello straordinario goal del definitivo 1-1. L'obiettivo di mercato della Juventus dovrebbe prendere il posto di Lavezzi nella decisiva sfida alla Colombia di Zuniga ed Armero. Per nulla spaventato dalla folta concorrenza, Aguero è determinato a scalare posizioni nelle gerarchie dell'ex assistente di Diego Armando Maradona: "È difficile essere titolare, qui ci sono i migliori attaccanti delle migliori squadre. Fin dall'epoca dell'ex ct Alfio Basile, e successivamente anche con Diego, non sono mai stato titolare, mentre Batista è quello che più mi ha fatto giocare fin dal primo minuto. Si tratta di dare il massimo in allenamento per farsi trovare pronti". Medesima sorte potrebbe toccare a Javier Pastore, in pole position per soffiare il posto a Carlitos Tevez.

A.A.A. cercansi fenomeni

Neymar, sprazzi di talento contro il Venezuela

Molto verde, acerbo, e poco oro il giovin Brasile di Mano Menezes che ha letteralmente fallito il proprio debutto contro il Venezuela. Oltremodo deludente il fenomeno Neymar, vicinissimo al Real Madrid salvo poi compiere retromarcia nelle ultime ore: schierato sulla sinistra nel terzetto alle spalle del milanista Pato, ha più volte tentato la giocata ad effetto senza mai trovarla, così come la porta avversaria, clamorosamente mancata nella prima frazione di gioco. Se Neymar piange, Ganso non ride, anzi: l'erede di Kaka ha sciorinato una prestazione a tratti irritante, caratterizzata da una lentezza che avrà scaturito la perplessità degli addetti ai lavori milanisti. Onore ad ogni modo al Venezuela di Cesar Farias, capace di cogliere un pareggio che entra di diritto nella storia dei "Vinotintos". Organizzazione difensiva impeccabile cui si aggiunge il talento dei vari Miku, Arango, Rosales, Rondon ed Orozco: superare la fase a gironi non rappresenta una mission impossible per gli atleti venezuelani.

Cavani, Sanchez: a voi!

Edinson Cavani, la grande speranza uruguagia

Tutti gli occhi sono puntati sull'idolo del San Paolo. Non sta nella pelle l'ex attaccante di Danubio e Palermo, desideroso di portare sino in fondo la sua Celeste: " Ci siamo preparati molto bene e vogliamo giocarci le nostre possibilita'. Nelle competizioni come la Coppa America non esistono formazioni favorite: conteranno la solidità, la determinazione e l'unità del gruppo". Tutte doti di cui l'Uruguay, reduce dal sorprendente quarto posto di Sudafrica 2010, è dotato in abbondanza. Cavani non dimentica tuttavia Napoli, la piazza ove si è imposto nell'olimpo degli attaccanti più prolifici del Vecchio Contintente: "La passione dei tifosi e' incredibile, poetica. Certe volte puo' essere difficile gestire tutto questo amore perche' ti fanno sentire diverso, oltre la normalita'. Ecco perche' noi giocatori dobbiamo mantenere l'umilta' giusta e non cambiare il nostro modo di essere. Sono molto felice di stare a Napoli e della gente che c'e'. Infatti non vedo l'ora di tornare per cominciare la nuova stagione". Al suo fianco, nell'esordio contro il Perù, campioni del calibro di Forlan, Suarez, Lugano e Muslera, passato al Galatasaray nello scambio con Lorik Cana. Dalla Celeste alla Roja cilena, attesa nella notte italiana dalla gara contro il Messico. Riflettori puntati su Sanchez, vicinissimo al Barcellona, così come su Arturo Vidal, oggetto dei sogni di mezza Europa: a loro il compito di condurre il Cile al successo contro un Messico decimato dalle defezioni per la tristi vicende relative al doping e allo scandalo prostitute.

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