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Doni: “Mi ritiro. Sono già morto una volta, Dio non vuole che giochi più”

L’ex portiere della Roma fermato da un’aritmia cardiaca. Adesso fonderà una scuola calcio in Brasile e lavorerà a stretto contatto con il club giallorosso.
A cura di Maurizio De Santis
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doni ai tempi della roma

Doni, ex portiere della Roma, annuncia il ritiro. A 34 anni, ingrassato di 10 chili – ora pesa oltre un quintale – da quando è rimasto inattivo, con l'anima in riserva (dopo aver rischiato di morire nel luglio dell'anno scorso quand'era al Liverpool) e il cuore che non parte (per 25 secondi si fermò durante un controllo clinico) il numero uno brasiliano ha deciso di appendere guanti e scarpette al chiodo a causa di un'aritmia cardiaca. "Dio non vuole che giochi più al calcio. Sono già morto una volta, ora farò l'impresario", ha raccontato il calciatore che sembrava potesse ricominciare una nuova sfida tra i pali del Botafogo, il club che lo ha svezzato e lanciato all'attenzione del grande calcio carioca e poi europeo.

Lasciare mi dispiace soprattutto per mio figlio Nicholas che avrebbe voluto rivedermi in campo – ha rivelato a un'agenzia di stampa sudamericana – ma non posso fare altro. Avrei voluto giocare un altro po' per lui, ma non sarà possibile anche se ho ancora nostalgia del campo.

Il futuro ancora nel mondo del calcio. La Roma per lui è stata come una seconda famiglia e il legame con la società giallorossa non s'è mai spezzato, nemmeno quando nel 2011 lasciò capitale per trasferirsi in Premier League, al Liverpool. Adesso è tra i promotori di una scuola calcio che sarà la prima ufficiale dei giallorossi in Brasile. ‘‘Ho poco tempo per pensare a ciò che mi è successo – ha concluso – ora voglio pensare al futuro e anche alla Roma, con cui continuerò ad avere rapporti".

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