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Donadoni: “Io per il dopo Mihajlovic? Se mi chiama il Milan, valuterò”

Il tecnico si dice pronto a valutare l’eventuale offerta dei rossoneri in caso di esonero di Sinisa Mihajlovic.
A cura di Marco Beltrami
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Vincere contro Sassuolo e Chievo. E' questo l'obiettivo di Sinisa Mihajlovic per spegnere le polemiche e raffreddare la sua panchina cancellando, almeno per ora, i rischi di un esonero. Il rendimento del mister serbo finora è stato nettamente al di sotto delle aspettative, alimentando così le voci relative ad un possibile cambio della guardia. Nonostante le dichiarazioni di circostanza della società, per il mister sarà vietato sbagliare nei due prossimi match altrimenti l'ipotesi di un esonero diventerebbe concreta. Tra i possibili candidati a raccoglierne l'eredità in rossonero c'è Roberto Donadoni, il grande ex attualmente fermo ai box dopo la conclusione della turbolenta avventura al Parma. Intevistato da "La Gazzetta dello Sport", l'ex Commissario tecnico, ha aperto ad un possibile ritorno da allenatore al Milan: "Se ce ne sarà la possibilità, la valuterò. E’ evidente che col Milan ho un’affezione particolare. In un passato non troppo passato c’è stato qualche contatto, ma il club ha deciso diversamente.

Parole comunque di stima nei confronti del collega Mihajlovic che non sta vivendo un momento particolarmente felice: "Lo conosco, è uno corretto, mi auguro superi il momento e dia continuità. Bisogna lasciarlo lavorare. Il Milan è cambiato molto, e quando si cambia molto occorre pazienza. Certo, visti gli investimenti era lecito pensare a una classifica migliore. Ma c’è ancora tanto tempo per risollevarsi. Comunque credo che l’anno buono per rivedere il Milan davvero in alto sarà il prossimo".

Grande fiducia da parte di Donadoni nel presidente Berlusconi che con una mossa a sorpresa potrebbe invertire la rotta in casa Milan: "Lo immagino molto amareggiato, perché si rende conto che il suo Milan negli ultimi anni sta facendo molta fatica. Ma il Berlusconi che conosco io nei momenti topici faceva l’entrata giusta che dava la scossa. Sono convinto che un tackle lo farà ancora…".

L'allenatore ha fatto il punto sulla sua situazione, con l'attesa di tornare al più presto in panchina: "Credevo avrei ricominciato ad allenare fin da inizio campionato. Mi spiace non avere una panchina, ma per carattere non sono uno che guarda troppo indietro si va avanti, e non escludo nulla. Lo stress non mi fa paura, voglia di rimettermi in gioco ne ho tanta, ma c’è bisogno di un progetto, ho bisogno di lavorare come si deve. Non voglio più soffrire come l’anno scorso".

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