‘Dollarumma’, i tifosi del Milan non perdonano il portiere ‘traditore’
‘Dollarumma'. Bisticcio di lettere e gioco di parole. Pure questo fa parte del post giovedì scandito dalla volontà del portiere – come comunicato dal suo agente, Raiola – di non rinnovare il contratto con il Milan. Il tam tam dei tifosi e della Rete ci ha messo a scatenarsi. A dare il segnale è stata la notizia della fumata nera scaturita dal vertice nella sede del club tra il procuratore del giocatore e la dirigenza: niente da fare, nemmeno un'offerta da 5 milioni a stagione (bonus compresi) è bastata a convincere il portiere 18enne che adesso sogna il passaggio al Real Madrid. Comprensibile l'amarezza da parte dell'ad, Fassone, e del direttore sportivo, Mirabelli. Quella dei tifosi è andata oltre ed è esplosa contro il ‘traditore' (così è stato ribattezzato Donnarumma) che s'è ‘venduto per soldi', l'accusa che rimbalza nel Web.
E così il cognome (riveduto e corretto) del portiere rossonero è subito diventato l'hashtag che ha spopolato nei trend sui social network. Donnarumma – che aveva sempre fatto professione di fede rossonera – poteva diventare una bandiera del Milan nel solco di grandi campioni com Baresi e Maldini oppure come Totti, il ‘dieci' che ha trascorso tutta la propria carriera con la maglia giallorossa fino all'addio strappalacrime al termine del campionato.
Colpa di Gigio? In buona parte sicuramente ma la rabbia dei sostenitori milanisti trova sfogo anche nei confronti dell'agente, Raiola, considerato il grande burattinaio di questa operazione. Del resto, fanno notare, situazioni simili si erano già verificate con Mario Balotelli (che finì al Manchester City) e Zlatan Ibrahimovic (che lasciò la Juventus dopo Calciopoli). E la maglia 99 del Milan adesso è diventato il simbolo del tradimento. Il futuro? Riposto nelle prodezze di un altro ragazzo, Plizzari. Sperando in una finale diverso.