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Diritti tv: Sky ha bloccato Mediapro, cosa succede e dove vedremo il calcio?

Cinque domande sugli scenari per i diritti tv della prossima serie A. Il tribunale di Milano deciderà il 4 maggio, prevedibile il ricorso in appello di chi perderà. Mediapro potrebbe rinviare il termine per la fidejussione da 1,2 miliardi. O rinunciare, e spingere per diventare partner del canale della Lega sfruttando l’interfaccia di Mediaset Premium.
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Il ricorso di Sky Italia blocca il bando di Mediapro e lascia il futuro del calcio in tv in Italia in mezzo al guado e all'incertezza. Secondo la pay tv di Murdoch, e il tribunale di Milano che ha accolto il ricorso, l'intermediario spagnolo avrebbe agito da operatore della comunicazione andando oltre le linee guida dell'antitrust, che però sono, appunto, indicazioni di massima e, come la stessa natura dell'autorità suggerisce, puntano all'apertura e alla concorrenza nel mercato, non al mantenimento o al rafforzamento di posizioni dominanti.

Che tempi ci sono?

Il Tribunale ha riconosciuto “la particolare rilevanza del periculum in mora connesso a un'operazione commerciale di così rilevante entità e destinata a proiettarsi in un ampio arco temporale, rispetto alla quale il paventato effetto distorsivo sarebbe del tutto idoneo a determinare gravi squilibri nel mercato e in danno dei singoli operatori dell’informazione”. Il nodo principale del contendere è la predisposizione di un contenuto “chiavi in mano” da 270 minuti, che copre la partita, il pre e il post evento e gli highlights relativi, su cui Mediapro cura la raccolta pubblicitaria. Le emittenti possono personalizzarlo o richiedere il segnale pulito, le immagini con il solo audio d'ambiente, acquistando un secondo pacchetto.

Il tribunale emetterà una sentenza il 4 maggio, e si può già prevedere che chiunque perda ricorrerà nuovamente in appello. Il rischio di non trovare un accordo in tempo per l'inizio del campionato è alto.

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Che succede se il Tribunale approva il bando?

Il 26 aprile Mediapro deve presentare una fidejussione da 1,2 miliardi di euro a garanzia dei diritti tv, che altrimenti tornerebbero in mano alla Lega. La sospensione del bando presumibilmente farà slittare il termine. Mediapro, che aveva lasciato trapelare l’intenzione di trattare con i broadcaster fino alla metà di giugno, si troverà a gestire una trattativa più lunga. Al momento, considerato che il patrimonio netto degli spagnoli è di 600 milioni, avrebbero bisogno di trovarne almeno altrettanti, magari attraverso l'intercessione di Gaetano Micciché, banchiere di Intesa-Sanpaolo e commissario della Lega Calcio.

In fase di trattativa privata, ricorda Giuseppe Timpone su Investire Oggi, “Sky aveva offerto 600 milioni per ottenere i pacchetti sul satellitare, mentre Mediaset era arrivata a 200 milioni, includendo anche le partite della Roma. Altri 100 milioni erano arrivati da Perform per il pacchetto C, quello sulla piattaforma online, e TIM aveva offerto la cifra simbolica di 30 milioni”. Siamo intorno ai 900 milioni, 150 in meno di quanto pagato da Mediapro.

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Se il bando dovesse essere approvato Sky e Mediaset, che intanto hanno siglato la “pace” con lo scambio di canali di cinema e serie tv, difficilmente inizieranno una guerra al rialzo per i diritti tv della Serie A. Soprattutto perché Mediaset, dopo aver acquistato i Mondiali, sembra intenzionata a investire sulla Coppa Italia con i soldi dell'accordo con Sky. Le società hanno le spalle coperte. Infront, l'advisor della Lega, si è impegnato a garantire 900 milioni l'anno. Se l'asta dovesse produrre introiti inferiori e Infront fosse costretta a colmare il gap di suo, non è da escludere un contenzioso ulteriore.

E se il bando venisse bocciato?

Nel bando pubblicato da Mediapro i diritti della Serie A erano stati suddivisi in 13 pacchetti, di cui 6 accessori, senza indicare il prezzo minimo d’asta. Una pratica, questa, diffusa in Spagna per tutelare il venditore, scrivono Marco Bellinazzo e Andrea Biondi sul Sole 24 Ore. I minimi, aggiungono, “saranno in un documento depositato da un notaio prima dell’apertura delle buste, e in più il compratore se dovesse tenersi basso in prima battuta avrà la possibilità di alzare l’offerta nei successivi colloqui riservati”.

Se il tribunale dovesse bocciare il bando, la Lega potrà pretenderne uno nuovo, che con ogni probabilità arriverebbe a delineare una situazione più simile a quella attuale, con un'articolazione di esclusive in base alle piattaforme come vorrebbe Sky. Quasi certamente, in questo caso si dovrà aprire un'altra gara per trovare eventuali partner perché l'assegnazione diretta a Mediapro potrebbe provocare un altro giro di ricorsi da parte dei broadcaster.

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Si arriverà al canale della Lega?

Mediapro potrebbe anche non presentare la fidejussione e rilanciare l’ipotesi del canale della Lega. Urbano Cairo (Torino), Aurelio De Laurentiis (Napoli), Massimo Ferrero (Sampdoria) e Claudio Lotito (Lazio) sono favorevoli ma Juventus e Roma, scrive Lorenzo Vendemiale sul Fatto Quotidiano, guidano il partito pro-Sky.

Mediapro, aggiunge, avrebbe un piano: “rinunciare all’assegnazione dei diritti come intermediari, per firmare un altro accordo privato in cui la Lega si fa editore del nuovo canale, e MediaPro ne diventa partner industriale, mettendo a disposizione le sue strutture e competenze. L’operazione è spericolata, la strada strettissima (immaginate la corsa contro il tempo per essere pronti ad agosto), il rischio di finire in tribunale praticamente scontato”.

Dove si potrebbe trasmettere il canale della Lega?

Il patto Sky-Mediaset sembra suggerire la volontà di facilitare una migrazione degli abbonati dal digitale terrestre alla pay tv satellitare. Mediaset, poi, sta ancora negoziando un risarcimento danni miliardario da chiedere ai francesi di Vivendi che nel 2016 stracciarono il patto di acquisto di Premium salvo poi salire fino al 29% del capitale. Mediaset sarebbe interessata a vendere solo il ramo d'azienda, così da mantenere il diritto al risarcimento, e magari negoziare un ruolo da azionista di maggioranza in una fusione con i francesi. A quel punto l'attuale piattaforma di Premium diventerebbe la base per il canale della Lega, gestito da Mediapro magari in partnership con BeIn, la tv dei qatarioti di Al Jazeera che anni fa tentò di acquistare Premium.

A quel punto Sky si troverebbe senza calcio, con il rischio di perdere molti abbonati, o costretta a sborsare una cifra molto alta perché Mediapro ceda i diritti del campionato per il satellite. La partita, insomma, è appena cominciata.

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