Diretta risultati 8a giornata Serie A 2014/2015 live (FOTO/VIDEO)
La Juventus non sbaglia: batte 2-0 il Palermo e si riporta a +3 sulla Roma. I bianconeri non brillano ma sono estremamente pratici: una rete di Vidal al 32′ ed il raddoppio di Fernando Llorente al 62′ chiudono la pratica siciliana. Rosanero che, comunque, hanno giocato bene contro un avversario nettamente superiore. Bene anche l'Udinese, che approfitta di un'Atalanta in stato confusionale per rifilargli due reti: bellissima quella di Totò Di Natale, altrettanto squisito il raddoppio di Thereau, ma due reti così le si poteva segnare soltanto ad una difesa come quella dell'Atalanta. Al Bentegodi di Verona, il Chievo si fa rimontare dal Genoa: al vantaggio clivendi a firma Zukanović nel primo tempo, replica nella ripresa Matri prima e Pinilla poi. Genoa che sull'1-1 aveva anche sbagliato un rigore, ancora con Pinilla. Il Napoli ritrova Higuain e Hamsik e si riaffaccia nei piani alti della classifica. La squadra di Benitez prende gol da Hallfredsson al 2′, ma non si scompone ed inizia ad attaccare. Hamsik trova il pari nel finale di tempo e raddoppia a inizio ripresa. Nico Lopez riequilibra il match, poi segna Callejon, ora capocannoniere solitario, e si scatena Higuain che firma una tripletta. L'Inter di misura piega il Cesena, in gol Icardi su rigore, assai dubbio. La Lazio batte il Torino grazie a Klose e si avvicina al terzo posto, per Pioli quarta vittoria consecutiva. Alle 20.45 ha chiuso i giochi Milan-Fiorentina (1-1). Ieri si sono registrate le vittorie del Cagliari (4-0) sul campo dell'Empoli, del Sassuolo (3-1 al Tardini) contro il Parma ed il pareggio tra Sampdoria e Roma (0-0) a Marassi.
Milan-Fiorentina 1-1 (25′ De Jong, 64′ Ilicic)
Non è stata una bella partita. Tra Milan e Fiorentina finisce pari (1-1) e il risultato ci sta tutto a margine di una partita che non ha riservato particolari emozioni, scandita dagli spunti individuali e da un gioco mai brillante. Per i rossoneri è un'opportunità persa: con i tre punti avrebbero agganciato la zona Champions. Per la Fiorentina uscire indenne da San Siro è un tonico e dà fiducia soprattutto alla luce della incredibile serie di infortuni che ne hanno decimato l'organico: da Rossi a Gomez fino a Pizarro, costretto a dare forfait nell'immediata vigilia della trasferta. Il botta e risposta arriva da un tempo all'altro: gol di De Jong, che stacca di testa nell'area viola al 25′, replica puntuale di Ilicic nella ripresa (64′).
Cesena-Inter 0-1 (32′ rig Icardi)
Ottimo avvio da parte dell'Inter, che ha piantato le tende nella metà campo del Cesena, che si difende con dieci giocatori dietro la linea della palla. I nerazzurri attaccano con forza, ma non riescono ad impegnare Leali. Perchè Obi non riesce mai a mettere in mezzo un cross decente e perchè Hernanes e Kovacic, gli uomini non riescono a respirare. Alla mezz'ora Mazzoleni assegna un rigore all'Inter per un fallo di Leali su Palacio, e soprattutto espelle anche il giovane portiere cesenate. Agliardi entra in campo per Garritano. Icardi spiazza Agliardi realizza l'1-0 e torna a segnare dopo un mese e mezzo. Nonostante l'uomo in meno la squadra di Bisoli mette in difficoltà l'Inter, che raddoppia con Palacio, ma l'arbitro annulla per un netto fuorigioco. Nell'intervallo i tifosi del Cesena hanno premiato l'attaccante austriaco Walter Schachner, bomber anni '80 dei romagnoli. Mazzarri non vuole soffrire e ordina ai suoi di chiudere rapidamente il match. Al 13′ Hernanes con una grande giocata e con un bel diagonale va vicinissimo al raddoppio. Il gol del 2-0 non arriva, ed è il Cesena che ha l'occasione migliore per pareggiare con Cascione, ma Handanovic è super.
Lazio-Torino 2-1 (16′ Biglia, 53′ Farnerud, 60′ Klose)
Ritmi bassi in avvio all'Olimpico, dove il Torino prova a sfatare il tabù post Europa League, la squadra di Ventura dopo aver giocato in Europa ha perso due partite su tre. Al 16′ l'argentino Biglia con una punizione perfetta batte Gillet e sigla il gol dell'1-0.
La Lazio in questo momento è 5a in classifica, ad un punto da Udinese e Sampdoria. Dopo il gol del vantaggio la squadra di Pioli continua ad attaccare e schiaccia il Torino. Sugli sviluppi di un corner Ciani con un colpo di testa sfiora il raddoppio. Rischia il rosso Cavanda per una dura entrata su Darmian. Il Torino ha saputo reagire ed ha impensierito seriamente Marchetti con Farnerud e Quagliarella. Nella ripresa Pioli manda in campo Klose e mette i suoi in campo con il 4-3-1-2. Gli effetti non sono subito positivi. Perché all'8′ arriva il pareggio dei granata, Farnerud sfrutta un brutto disimpegno di Ciani e con un destro perfetto batte Marchetti. Ma Klose è uno che non perdona e non tradisce la fiducia dell'allenatore. Al 15′ Candreva tira una punizione da lontanissimo, Gillet non trattiene, il tedesco si avventa sul pallone e firma il 2-1.
Napoli-Verona 6-2 (2′ Hallfredsson, 44′ Hamsik, 58′ Hamsik, 66′ Nico Lopez, 68′ Higuain, 77′ Callejon, 85′ Higuain, 90′ rig Higuain)
Pronti, via e segna il Verona con Hallfredsson. Il finlandese con un tiro meraviglioso dal limite dell'area manda il pallone nell'angolino e batte Rafael Cabral. Hallfredsson dopo il gol alza le braccia al cielo e dedica la rete del San Paolo al papà scomparso poche settimane fa. Il Napoli risponde con Insigne, che di testa impegna Rafael. Contropiede perfetto del Verona che conclude con Hallfredsson, Rafael Cabral respinge sul pallone si fionda Toni che calcia malissimo. Il trentasettenne attaccante si divora il 2-0. Rafael con un intervento istintivo respinge una girata al volo di Higuain, che deve ancora rimandere i festeggiamenti per il primo gol in campionato. I partenopei continuano ad attaccare ininterrottamente dal 3′ ma non riescono a superare Rafael, bravo ancora su Insigne. Il Napoli trova il meritatissimo pareggia al 44′ con Marek Hamsik, che torna a segnare al San Paolo dopo quasi un anno. Lo slovacco si inserisce in modo perfetto e sfrutta un bel cross di Callejon, 1-1.
I ragazzi di Benitez riprendono il match come lo avevano finito, e cioè attaccando in continuazione. Callejon, uno dei capocannonieri della Serie A, ha due chance ma non le sfrutta. Hamsik trova meritatamente il gol del 2-1. Lo slovacco nel giro di un minuto ha tre palle gol, l'ultima è quella buona. Il numero 17 del Napoli non realizzava una doppietta dal 30 agosto 2013. Nico Lopez, appena entrato, pareggia al 66′. Il sudamericano supera con estrema facilità un paio di avversari e batte sul proprio palo Rafael. Higuain riporta avanti i partenopei due minuti dopo e sigla il suo primo gol quest'anno. Il ‘Pipita' prende palla nella trequarti avversaria e con estrema facilità penetra nell'area veronese e con tranquillità batte Rafael. Rafa Marquez si fa male, nel Verona entra Saviola. Al 29′ Rafael Cabral ha un buon riflesso su un tiro ravvicinato di Nené. Nel Napoli fa festa anche Callejon che al 31′ chiude un contropiede letale con un diagonale perfetto. 7° gol in Serie A per lo spagnolo, ora capocannoniere solitario. Ancora Higuain, 5-2. A 5′ dal termine l'argentino da pochi passi batte Rafael e sfrutta un meraviglioso assist di Albiol. Poco dopo segna ancora il ‘Pipita', ma il guardalinee alza la bandierina. Il fuorigioco non c'era. Vicino al sesto gol anche Callejon, che colpisce il palo. Al 90′ Hallfredsson stende Mertens, rigore netto. Higuain è impeccabile, 6-2 Napoli e tripletta per il ‘Pipita'.
Juventus-Palermo 2-0 (32′ Vidal, 64′ Llorente)
Subito aggressivi i bianconeri, anche se gli ospiti sembrano davvero ben messi in mezzo al campo. La prima occasione arriva al dodicesimo minuto, con Llorente che ci prova di testa ma viene chiso in angolo. Due minuti dopo ci prova dalla lunga distanza Marchisio, ma la palla finisce in tribuna. Juventus tutto sommato sterile e così il Palermo ci prova con Dybala in un paio d'occasioni. I bianconeri prendono le misure ed al 32′ passano in vantaggio: galoppata di Tevez e passaggio per Vidal che entra in area e batte con un perfetto diagonale l'estremo difensore rosanero in uscita. Bianconeri che provano poi a spingere alla ricerca del raddoppio, ma il Palermo non corre grossi pericoli. Ancora Dybala prova il tiro da fuori a pochi minuti dal termine del primo tempo. Nella ripresa il copione non cambia: la Juventus spinge, il Palermo prova a colpire soprattutto in contropiede. Al 53′ va fuori Pereyra per Lichtsteiner. La rete del raddoppio, e della tranquillità, arriva da Llorente: lo spagnolo, che non segnava da maggio al Cagliari, insacca di testa sugli sviluppi di un calcio d'angolo. Il tempo di festeggiare la rete, e Pirlo viene sostituito: al suo posto, dentro Pogba. La musica è sempre la stessa: bianconeri vicini al raddoppio più volte, soprattutto con dei tiri da fuori. L'occasione più ghiotta è per Giovinco, appena subentrato a Tevez. La gara termina così, con il 2-0 finale bianconero.
Udinese-Atalanta 2-0 (6′ Di Natale, 35′ Thereau)
Friulani che scendono in campo con la voglia di conquistare i tre punti, ed al primo affondo passano in vantaggio. E' il sesto minuto, Di Natale ruba palla al limite dell'area a Carmona e scarica un missile che si infila sotto l'incrocio dei pali, alla sinistra di Sportiello: una rete bellissima quella del napoletano dell'Udinese. L'Atalanta non riesce a reagire, e per i friulani è facile gestire il vantaggio. Si scaldano gli animi attorno al ventesimo minuto, quando Danilo abbatte Bianchi e Fernandes, del tutto gratuitamente, tira un calcio all'attaccante ospite. Scintille, ma tutto sembra rientrare. Al 35′ arriva il raddoppio dei friulani con Thereau: prende palla, arriva al limite e viene "ingabbiato" da tre orobici che lo fermano ma che non spazzano. Il giocatore da terra si inventa così un diagonale sul palo opposto e trova il raddoppio per i padroni di casa. La ripresa si apre con due cambi: fuori Bianchi e D'Alessandro, dentro Denis e Boakye per l'Atalanta, che parte subito rabbiosa alla ricerca della rete che possa rimetterla in corsa. Ma in realtà è sempre l'Udinese a tenere le redini del gioco. Anche perché l'Atalanta non riesce a mettere due passaggi di fila, ed i friulani gestiscono facilmente il risultato. Lo stesso Di Natale cerca insistentemente il gol del tre a zero, ma non è fortunato. In compenso, l'Udinese affonda facilmente negli ultimi venticinque metri, mentre l'Atalanta non riesce mai a rendersi pericolosa. E alla fine, il punteggio finale sorride all'Udinese: 2-0 secco, e nuovo assalto al terzo posto.
Chievo Verona-Genoa 1-2 (36′ Zukanović, 71′ Matri, 85′ Pinilla)
Gara molto tirata al Bentegodi: la prima occasione è per i padroni di casa all'undicesimo minuto. Zukanovic svetta di testa su traversone dalla trequarti di Birsa, ci vuole un grandissimo Perin per mettere la palla fuori. Ritmi molto blandi: c'è tempo per l'ammonizione di Meggiorini prima, Burdisso poi ed infine Radovanovic. Gialli rimediati nel giro di dieci minuti. Seguono altri due gialli per Kucka e Bertolacci, e gara che sembra incanalarsi in un overdose di tatticismo. A rompere l'equilibrio ci pensa Zukanović al 36′, che trova la deviazione vincente su una punizione di Birsa dalla trequarti. Nella ripresa, dentro Matri per Lestienne: ma il copione non cambia. Il Genoa si affida quasi sempre a Pinilla, ma in generale è il Chievo che prova a fare la partita. A piccoli passi il Genoa però riesce a reagire. Al 71′ arriva il pareggio firmato Alessandro Matri: tiro da fuori di Perotti, palla respinta e sul continuo dell'azione Kucka mette al centro per Antonelli, sponda per Matri e rete del pareggio. Il Chievo Verona è in bambola, ed un minuto dopo rischia di capitolare: Radovanović commette fallo in area su Bertolacci, rigore e seconda ammonizioneper il giocatore clivense. Ma Bardi neutralizza il tiro di Pinilla e salva i suoi. A cinque dalla fine, però, Pinilla si fa perdonare segnando la rete che vale la remuntada genoana.
Sampdoria-Roma 0-0
Un pari scialbo a Marassi: la Roma, reduce dal pesante 7-1 interno contro il Bayern Monaco in Champions League, non riesce ad avere la meglio dei blucerchiati, molto ben organizzati in campo e che addirittura sfiorano l'impresa con Okaka e Gastaldello, che sprecano clamorosamente le due palle gol migliori del match. Per la Roma, il rimpianto è dovuto a due occasioni capitate sui piedi di Gervinho nel primo tempo: l'ivoriano alla mezz'ora sfrutta l'unico buco della difesa casalinga, salta anche Romero ma si allunga troppo il pallone e nel provare il tiro quasi dalla linea di fondo timbra il palo; pochi minuti dopo, è ancora Gervinho a provare il sinistro da ottima posizione, con la palla che esce fuori di poco. Nel finale, l'unica occasione è per Florenzi di testa: ma Romero c'è, e salva i suoi.
Parma-Sassuolo 1-3 (20′ Floccari, 24′ Acerbi, 52′ Taider, 78′ Cassano)
Il Sassuolo espugna il Tardini, vince il derby emiliano contro il Parma ed inguaia definitivamente i gialloblu, sempre più fanalino di coda. Trema pericolosamente la panchina di Roberto Donadoni, la cui fiducia è praticamente a tempo: è già pronto Hernan Crespo, già allenatore delle giovanili. I neroverdi di Eusebio Di Francesco, dtaopo la buona prova contro la Juventus, si ripetono ed annientano i Ducali padroni di casa praticamente in venti minuri: apre le danze Floccari al ventesimo sfruttando una prima dormita della difesa gialloblu, raddoppia di testa Acerbi su punizione di Berardi e di fatto il derby è già chiuso. Il tris lo firma ad inizio ripresa Taider con un bel tiro da fuori, e per il Parma il derby diventa una disfatta. A poco più di dieci dalla fine, Cassano rende meno amaro il boccone: il Sassuolo festeggia, il Parma si dispera ancora.
Empoli-Cagliari 0-4 (31′ Sau, 33′ e 39′ rig. Avelar, 46′ Ekdal)
Zemanlandia al Castellani: la formazione del Duca di Boemia annienta senza appello i malcapitati toscani in appena un tempo. Tre reti nel giro di otto minuti: al 31′ apre Marco Sau, che su assist di Cossu trafigge Bassi senza problemi. Due minuti doppo raddoppia Avelar con una punizione dal limite che si infila nell'incrocio dei pali. Cinque minuti, ed ancora Avelar sigla il terzo gol sardo e quello della personale doppietta: Valdifiori abbatte Ekdal in area e dagli undici metri Avelar trasforma. Prima della fine del primo tempo c'è tempo anche per Ekdal: lancio di Sau, controllo dello svedere e quarta rete sarda al Castellani. Partita che finisce così prima ancora dell'intervallo: Zemanlandia scrive un nuovo capitolo.