Dipingono lo spogliatoio di rosa per suggestionare gli avversari: succede in Inghilterra
La psicologia è sempre più presente nello sport e ciò che accade nella nella Championship, la Serie B inglese ne è la dimostrazione: il Norwich City ha dipinto di rosa (tonalità "baby pink") le pareti dello spogliatoio ospite. Non si tratta di una scelta folkloristica ma di uno studio accurato perché pare che il colore faccia abbassare lievemente il testosterone ed evochi ricordi d'infanzia, ovvero tutti elementi che non fanno bene agli atleti prima di una partita.
Secondo Alexander Latinjak, docente di psicologia dello sport all'Università del Suffolk: "Il rosa fa effetto perché è legato alle esperienze infantili" però, finora, questa scelta non ha portato nessun frutto visto che il Norwich contro il West Bromwich Albion ha perso 4-3 mentre tre giorni dopo in League Cup, sempre a Carrow Road, ha vinto 3-1 contro lo Stevenage.
La squadra della città situata sul fiume Wensum non è l'unica squadra a puntare sui cosiddetti "mind games" per cercare di mettere i bastoni tra le ruote all'avversario prima di scendere in campo: addirittura negli Stati Uniti la squadra liceale di basket della Sheridan ha finto un parto in tribuna per distrarre il giocatore avversario pronto in lunetta per un tiro libero.
La psicologia nello sport
La psicologia ha sempre più il suo peso nello sport e negli ultimi tempi sono sempre di più gli atleti che si sono affidati a motivatori e a specialisti per migliorare alcuni aspetti della propria attività. Spesso anche i riti (la haka degli All Blacks) vengono scambiate per pressioni psicologiche: insomma, ormai ci sono armi per portare a infastidire la prestazione degli avversari ma, finora, il "baby pink" nello spogliatoio del Norwich non ha funzionato benissimo. Servirà un'altra mano di rosa o si punterà su altri tipi di scaramanzie per effettuare una pressione psicologica sugli avversari a Carrow Road?
