“Dio s’è preso il suo campione”, dal calcio alla boxe l’omaggio dello sport ad Ali
"Dio s'è preso il suo campione", dice Tyson. "Se n'è andato il più grande di sempre", e ha ragione. La scorsa notte a settantaquattro anni è morto Muhammad Alì, che non viene e non verrà ricordato solo per essere stato il più grande pugile di tutti i tempi. Definire la sua grandezza non è facile, in molti hanno provato a raccontare le sue gesta e ci ha provato anche il cinema con un bel film di Michael Mann. La sua vita sportiva è stata piena di grandi vittorie. La prima l’ha ottenuta a Roma, dove conquistò l’oro olimpico nel 1960. Quattro anni più tardi batté Sonny Liston e conquistò il titolo mondiale dei pesi massimi, il giorno successivo decise di lasciare il nome di Cassius Clay e dopo essersi convertito decise di chiamarsi Muhammad Alì.
Per tre anni mantenne il titolo, poi gli fu revocata la licenza perché rifiutò di andare a combattere in Vietnam. La risalita fu lunga e complicata. Nel 1974 nel combattimento più famoso di sempre a Kinshasa, il famoso ‘Rumble in the Jungle’, Alì batté Foreman e si riprese lo scettro che tenne, quasi ininterrottamente per quattro anni. Poi il ritiro e il Parkinson che gli fu diagnostico nel 1984. Ma il pugile ballerino non era solo questo.
Perché lui è stato un campionissimo dei diritti civili e le sue battaglie fuori dal campo sono state numerose. E l’esempio che diede ad Atlanta ’96, quando, nonostante la malattia che non gli dava tregua, fu l’ultimo tedoforo, è qualcosa che rimarrà per sempre impressa nella memoria di tutti. Alì, per molti è il più grande sportivo di tutti i tempi, è per questo è stato omaggiato sui social.
Il primo ad averlo onorato è stato il suo grande rivale George Foreman: “Ali, Frazier & Foreman, eravamo una persona sola. Una parte di me, una grande parte, se n’è andata”, poi c’è stato il post di Mike Tyson: “Dio si è ripreso il campione. Il più grande”. Ma Muhammad Alì era anzi è un mito anche per chi pratica altri sport. E sui social il pugile è stato celebrato da calciatori come Del Piero, Pogba, Marchisio, Mascherano, Podolski, Dzeko, Lineker, Peter Schmeichel, Kakà, Ramos, Bale e dall’allenatore juventino Allegri. Ma anche dai piloti di F1 Hamilton e Rosberg, dall'uomo più veloce del mondo Bolt e dagli ex numero uno del tennis Boris Becker, Martina Navratilova e Caroline Wozniacki.