Difesa solida, centrocampo top: la Germania Under 21 sogna di bissare l’impresa del 2009
Fra le compagini che potranno di sicuro dire la loro nel prossimo europeo Under 21 troviamo la Germania del Ct Stefan Kuntz. Anche senza diversi talenti “scippati” dalla nazionale maggiore impegnata nella Confederations Cup in Russia, infatti, il sodalizio teutonico è uno dei migliori del torneo con i soliti requisiti quali organizzazione di gioco, fisicità, attenzione e buone qualità tecniche a proprio vantaggio. Qualità che però dovranno emergere fin da subito in un girone C, con Repubblica Ceca, Danimarca e Italia, difficile, ostico fatto di nazionali preparate e sfide difficilissime ed affascinanti come la classica Germania-Italia.
Dai reduci dell’argento olimpico di Rio 2016 alla forza dei vari Tah, Selke, Gnabry, Arnold e Meyer passando per l’impresa del 2009 di Horst Hrubesch vediamo le caratteristiche, la storia ed i valori di mercato della Germania Under 21 di scena dal 18 giungo prossimo in Polonia nella 21esima edizione dei Campionati europei di categoria.
La Germania di Kuntz
Lo score agli Europei U21 della Germania
Fino al 2009 la partecipazione al campionato europeo Under 21 aveva sempre avuto un sapore amaro per i tedeschi che, prima della predetta data, non erano mai andati oltre i quarti di finale (1990, 1992, 1996). Nell’edizione svedese di 8 anni fa, invece, sotto la guida dell’allora Ct Horst Hrubesh, peraltro ex attaccante della Germania dell’Ovest (6 reti in 21 presenze) vincitore di un Europeo nel 1980, la Germania riesce, un anno dopo l’affermazione continentale sempre con lo stesso allenatore ma nell’Europeo Under 19, a portare a Berlino la coppa. Seconda nel girone, in grado di battere l’Italia di Casiraghi per 1-0 in semifinale e poi di umiliare per 4-0 i rivali dell’Inghilterra, quella edizione della nazionale Under 21 stava cominciando a raccogliere i frutti delle riforme volute dalla federazione volte alla valorizzazione dei vivai tedeschi. In quella compagine, infatti, figuravano ragazzi straordinari che oggi dominano la scena internazionale coi rispettivi club e con la nazionale campione del mondo di Joachim Low. Parliamo, nello specifico, di Neuer, Boateng, Howedes, Ozil, Hummels ma anche di Castro, Khedira, Beck e Schmelzer. Il computo finale degli europei Under 21 però, non è parimenti importante come il palmares della selezione maggiore con la Germania una sola volta vincitrice su 10 partecipazioni ed in un’unica occasione semifinalista con questi risultati che, però, sono arrivati nelle ultime 4 edizioni a “rivoluzione giovani” abbondantemente in corso.
Germania camaleontica, 4-3-3 ma anche 4-2-3-1 o 3-5-2
Nelle ultime due amichevoli giocate dalla Germania Under 21 dopo l’inarrestabile campagna condotta nel Gruppo 7 delle qualificazioni con ben 10 vittorie su 10 contro Austria, Finlandia, Azerbaigian, Russia e Far Oer, il tecnico Kuntz ha schierato i suoi con un robusto 3-5-2. Modulo però, piuttosto inedito per l’allenatore ex attaccante di Kaiserslautern e Bochum che, specie nel 2016, ha schierato i suoi ragazzi con gli offensivi 4-3-3 o 4-2-3-1.
Una caratteristica, questa, che, al netto delle pesanti assenze in rosa, chiarisce la forza e l’imprevedibilità, anche tattica, di una formazione camaleontica perfettamente in grado di sorprendere l’avversario di turno con un modulo diverso di gara in gara o uno schieramento in campo che può variare all’interno degli stessi 90’ minuti di gioco.
Valori di mercato, 144 milioni in 164 out
La forza della selezione Under 21 tedesca si percepisce non solo dai nomi dei convocati del Ct Kuntz ma anche dal fattore meramente economico che vede la Germania sul podio delle nazionali partecipanti per valore totale della rosa. Una valutazione complessiva di 144 milioni di euro che li porta in terza posizione dietro Italia e Spagna. Al netto di queste considerazioni che poco o nulla hanno a che vedere col calcio giocato però, c’è da dire che la compagine teutonica, o meglio, il movimento calcistico tedesco fa davvero paura. E sì perché nel novero dei convocati mancano alcuni calciatori che avrebbero fatto impennare la stima globale della squadra se non fossero stati cooptati da Low per la Confederations Cup. Al di là di Sané infortunato, infatti, mancano all’appello per l’appuntamento polacco Timo Werner (21 gol in 32 gare), Goretzka, Weigl, Brandt, Emre Can, Henrichs, Ginter, Sule e Kimmich. Tutti ragazzi interessantissimi il cui valore complessivo recita 164 milioni di euro, forti con esperienza e soprattutto, essendo nati dopo il 1 gennaio 1994, arruolabili per la spedizione 2017 che dovrà invece “accontentarsi” di Toljan, Meyer, Selke e Gnabry reduci dall’argento olimpico carioca dello scorso anno a Rio 2016.
Gli uomini migliori della Germania
Portieri l’unico neo
Pur con le assenze citate però, la squadra tedesca è ugualmente molto forte presentando al suo interno un bel numero di ragazzi interessantissimi con, magari, l'unico neo rappresentato dai 3 portieri (Schwabe, Pollersbeck e Vlachodimos) che, dopo i vari Neuer, Trapp e Ter Stegen, non sembrano dare simili garanzie.
Tah leader difensivo di Kuntz
Nel pacchetto arretrato, la Germania può contare su un reparto di assoluto valore. A 4 o a 3, infatti, Kuntz può fare affidamento su degli esterni di grande qualità come i vari Toljan (3.5 milioni di euro), Weiser (9 milioni), Gerhardt (12 milioni di euro) e su due centrali di sicuro valore ed avvenire come Jonathan Tah (22 milioni) del Bayer Leverkusen e Stark (8 milioni di euro) leader difensivo dell'Hoffenheim del giovane tecnico Nagelsmann. Una retroguardia dunque in grado di difendere al meglio con attenzione e fisicità ma anche capace di dare una grossa mano all'attacco con gli esterni sempre pronti a percorrere chilometri e chilometri sulle corsie laterali.
Dahoud e Gnabry, i punti di riferimento del Centrocampo
Le stelle sulla linea mediana, invece, sono molto più definite e riconoscibili a causa delle defezioni di cui abbiamo già discusso. Al centro del campo, infatti, come si direbbe nel basket, i “go to guy” (dai la palla a lui) sono il mediano Mahmoud Dahoud (15 milioni di euro) del Borussia Monchengladbach, Maximilan Arnold (10 milioni) del Wolfsburg e, sulle fasce, Max Meyer (16 milioni di euro) dello Schalke 04 e l’ex Arsenal Serge Gnabry (10 milioni) autore di una stagione da incorniciare (esordio anche nella nazionale maggiore per lui) con 11 reti in Bundesliga. Da seguire con attenzione, il trequartista Amiri (7 milioni) e l’esterno d’attacco Levin Oztunali (5 milioni di euro) del Mainz.
Selke regge l’attacco teutonico
Davanti, l’attacco appare piuttosto spuntato specie per via dell’assenza del 21enne bomber del Lipsia Timo Werner. Eppure, un po’ come successo anche in stagione con la compagine di Hasenhuttl, a sostituire la rivelazione dell’ultima Bundesliga ci sarà il suo vice Davie Selke (3 milioni di euro e 4 reti in 21 gare), appena prelevato dall’Hertha Berlino con, al suo fianco o alle sue spalle, Janik Haberer (3.5 milioni) del Friburgo o Felix Platte (300mila euro) del Darmstadt.