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Diego Lavezzi arrestato e poi rilasciato: il fratello del Pocho nei guai

Presidente del Coronel Aguirre, è stato fermato in seguito ad una rissa scoppiata nella sfida contro l’Oriental Rosario.In possesso di una pistola, rischia di essere incriminato per tentato omicidio.
A cura di Mattia Sparagna
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Ivan Ezequiel Lavezzi

Bruttissimo episodio di violenza in Argentina: protagonista Diego Alberto Lavezzi, fratello del Pocho. Poco prima della fine di Coronale Aguirre-Oriental Rosario si è accesa una maxi-rissa che poteva essere una vera e propria tragedia.

Arrestato il fratello di Lavezzi

La partita era ad altissimo rischio, proprio come aveva avvertito la Polizia di Santa fé (dove si è giocato l'incontro) e fino all'ultimo si è cercato di rinviare il match che poteva creare forti disordini tra le due tifoserie contraddistinte da una rivalità accesa. Però la ARF (Asociación Rosarina de Fútbol) ha permesso che la sfida potesse essere giocata. Tutto stava andando per il meglio, o quasi visto che gli scontri erano iniziati già prima dell'episodio culminante. Ma proprio a pochi minuti dalla fine è scoppiato il putiferio sugli spalti, le tifoserie sono entrate in contatto e il caos ha regnato sovrano per diversi minuti. Il fatto che il Coronel vincesse 4 a 0 e stava togliendo la possibilità ai propri avversari di vincere il titolo ha scatenato tutta ala rabbia dei tifosi ospiti. Oltre allo scontro fisico, durante la rissa sono stati sparati diversi colpi di arma da fuoco e due persone sono state ferite (per fortuna in modo non grave). Il fratello di Lavezzi è stato fermato dalla Polizia locale perché in possesso di una pistola 9 milllimetri, ritrovata all'interno della sua auto.

Nessuna vittima? Per la Polizia è un miracolo

I vertici dell'Unità di Polizia hanno affermato che il bilancio poteva essere ben più grave e che è stato un miracolo se non ci sono state vittime. Diego Lavezzi è stato trattenuto nella Subcomisaría 3ª de Alvarez e ancora sono in corso le indagini per capire se a sparare è stata la sua pistola o un'altra arma. Se dovesse essere stato lui la sua posizione potrebbe aggravarsi visto che ci sarebbe la pesante accusa di tentato omicidio.

Disparos de armas de fuego al término del encuentro, dos heridos de bala y la detención del presidente del club de Villa Gobernador Gálvez, Diego Alberto Lavezzi (hermano de Pocho, jugador de Napoli y la selección nacional), por portación de una pistola 9 milímetros, fue el saldo de la violencia que tuvo de testigos del miedo a los vecinos de la localidad pegada a Rosario. Al cierre de esta edición, seguían declarando testigos y se hacían pericias en los alrededores del escenario, donde pasaron los hechos. Y se impuso el secreto de sumario por orden de la jueza de instrucción número 12, Mónica Lamperti.  (Ovaciòn de Rosario)

Il fratello dell'attaccante del Napoli è stato portato prima, per ordine del giudice, nella División Judiciales de la UR II. Poi lo stesso giudice ha ordinato il segreto istruttorio sul caso visto che l'accaduto è molto grave e potrebbe costare a Diego Lavezzi un'accusa pesante come quella di tentato omicidio.  Intanto però, come fa sapere l'agente del Pocho intervistato Sky Sport e da una radio locale, Diego è stato rilasciato visto che per il momento non sussistono gli estremi della detenzione. Oltretutto Lavezzi è arrabbiatissimo e convinto che abbiano incastrato il fratello

Il Pocho è scosso e preoccupato per quest'episodio:ma bisogna dire subito una cosa: lui non aveva un'arma da fuoco addosso, l'arma è stata trovata nella macchina di Diego quando lui non era presente. L'arma non è assolutamente sua, abbiamo chiesto il numero di registrazione di quest'arma per capire chi sia il vero proprietario. Aggiungo che al termine della partita la sua macchina era aperta e tutto è molto confuso. Lavezzi è molto conosciuto in Argentina è per questo è venuto fuori un caos incredibile. E' tutto molto strano. L'auto di Diego era parcheggiata e al termine della partita non si capisce perchè la polizia sia andata a prendere una macchina che non c'entrava nulla, tra l'altro aperta. Aspettiamo e vedremo cosa dirà la giustizia, ma siamo tranquilli  (Alejandro Mazzoni)

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