Diego Costa, altro sassolino nella scarpa: “Conte, chi? Ma che fine ha fatto?”
Erano i tempi del Chelsea, di un Chelsea che aveva iniziato con il piede giusto ed era riuscito a metabolizzare al meglio la ‘cura' Conte. Un ‘metodo' in cui i giocatori dovevano dare sempre il massimo, allenati fisicamente durante la settimana, spremuti mentalmente nei 90 minuto. Non un errore, non una leggerezza: lo scotto era dover fare i conti con lui, Antonio Conte, vulcanico tecnico, arruffatifosi.

Finchè ha vinto, Conte era un intoccabile, anche e soprattutto l'"affaire" Diego Costa, l'attaccante con cui non ha mai legato e di cui ha chiesto la cessione per una evidente incompatibilità di carattere e vedute. Un periodo di tensioni e di critiche reciproche che portarono all'epurazione dell'attaccante spagnolo e alla riconferma di Antonio Conte sulla panchina dei Blues. Fino all'epilogo che oggi vede il tecnico appiedato e Diego Costa titolare nell'Atletico Madrid.
Lo sfogo di Diego Costa
Proprio dalla Spagna, il giocatore oggi alla corte di Diego Simeone, ha però deciso di ritornare su quel periodo, difficile, che gli costò anche un forzato stop fino al mercato di gennaio prima di poter cambiare squadra, campionato e – soprattutto – allenatore.
L'ho fatto vincere, abbiamo giocato anche per lui e alla fine cos'è successo? Mi ha manfato un sms per dirmi che non mi voleva più in squadra. Ci sono rimasto male ma il tempo è un gran signore. Adesso dov'è finito Conte?
L'amarezza dell'ultimo periodo londinese mal si sposa con l'attuale felicità di aver riabbracciato la realtà dell'Atletico Madrid. Un ritorno a casa rigenerante: "Con il Chelsea mi sono lasciato male ma non per colpa mia. E' stato il modo di agire dell'allenatore a create tutto". Oggi tra i Colchoneros tutto è differente: "Simeone è un tecnico diretto. Quando il Cholo non ti vuole, è chiaro e fa in modo di aiutarti. Con Conte era tutto diverso".