Dieci anni di Champions e zero titoli: Ibrahimovic deve aspettare per poter sfatare l’ultimo tabù
Non può ripartire questa sera la rincorsa di Zlatan Ibrahimovic alla conquista del suo ultimo tabù, la vittoria in Champins League. Sarà infatti fermo ai box a guardare dalla tribuna i suoi compagni affrontare al debutto la sua ex squadra, in un match in cui vi sarà una vera e propria parata di stelle.
SFORTUNA FORMATO EUROPEO – Ibrahimovic si è infortunato in allenamento e Allegri non potrà schierarlo in attacco insieme a Cassano nella coppia-gol che ha fatto registrare importanti progressi contro la Lazio alla prima di campionato. Lo svedese rischia non solo di saltare la sfida del Camp Nou ma anche la terza giornata di campionato, un altro match importantissimo contro il Napoli di Mazzarri, impegnato da par suo, in Champions, con l'ostica trasferta di Manchester per testare le proprie potenzialità con la rinnovata squadra di Roberto Mancini. Così, il Milan punterà per fermare i blaugrana su Pato, non ancora al cento per cento ma pronto a sfruttare l'occasione per riprendersi un posto in prima squadra con maggiore regolarità. L'assenzadi Ibra non sarà cosa da poco: l'apporto e la possanza in avanti avrebbe di certo obbligato i difensori di Guardiola ad un lavoro extra pensando più spesso a difendere che a produrre gioco per centrocampo e attacco.
L'OSSESSIONE DI VINCERE TUTTO – "Sono venuto fin qui per vincere tutto quest'anno" aveva detto in sede di presentazione rossonera Ibrahimovic prelevato proprio dal Barca. Per vincere ha vinto, un campionato e una Supercoppa italiana, ma ha steccato ancora una volta in Europa. "prima vinco tutto con il Milan, poi mi ritiro" ha insistito quest'anno, riferendosi senza mai citarla alla Champions, suo vero grande tabù sportivo, un ostacolo che oggi si presenta ancor più ostico costringendolo subito ad un forfait forzato. Pur avendo avuto il modo e il privilegio di indossare maglie tra le più prestigiose in Europa, Ajax, Juventus, Inter, Barcellona e Milan) Ibra è sempre rimasto a digiuno a livello internazionale. Del resto la Champions League è l’unico grande trofeo, a li¬vello di club, che manca dalla sua bacheca. Un trionfo che, fra l’altro, gli avrebbe potuto spalancare la strada che conduce alla conquista del "Pallone d’Oro" altro trofeo – ma questa volta a titolo puramente personale – che non brilla in una bacheca comunque ricca di successi.
DIECI ANNI, CINQUE SQUADRE, ZERO TITOLI – In dieci stagioni di Champions, Ibrahimovic non è mai riuscito a vincere una volta, e dire che di squadre. -per provarci – ne ha cambiate molte e di occasioni ne ha avute. Tutto è iniziato con a maglia dei Lancieri d'Olanda dell'Ajax, poi è stata la volta dei campioni d'Italia della Juventus, quindi l'Inter, poi la parentesi al Barcellona e, oggi, il Milan: insomma, la creme del Vecchio Continente calcistico. Laddove è andato, Ibra è stato decisivo sì ma semplicemente nei rispettivi campionati nazionali, dove ha vinto sempre almeno un titolo ottenendo il prestigioso record di 9 scudetti in 10 anni. Non un vanto a poco, ma adesso allo svedese non basta più imporsi in campionato, la cigliegina sulla carriera della torta si chiama Europa. Ciò gli permetterebbe di conquistare l'alloro più importante per poi aprire le porte ad altri successi con un effetto domino quasi automatico: Pallone d'Oro, Mondiale per Club, Supercoppa europea. Ed invece, oggi, resterà a guardare la sfida tra il Barcellona e il Milan.
OCCASIONE MANCATA – Quello che con il Milan va in scena questa sera alle 20.45 al Nou Camp, Contro la sua ex squadra amata e odiata, sarebbe dovuto il timbro sulla presenza n.83. Ma Barcellona-Milan non vedrà in campo lo svedese. Occasione importante per farsi amare maggiormente dai tifosi rossoneri e rimpiangere da un ambiente che non l'ha mai amato fino in fondo: la speranza silenziosa, infatti, era di celebrare le nozze d’argento (arrivando a quota 25 gol) con la speciale classifica dei marcatori di Champions League. Infatti, è fermo a 24 gol ai quali vanno aggiunti solo 2 in Europa League (con la maglia dell’Ajax) nella graduatoria generale delle competizioni internazionali. Ma Ibra non può darsi pace perché in Champions League il suo score è davvero a livelli minimalisti di un grande campione come lui: solo due anni fa, con il Barcellona, ha timbrato il traguardo delle semifinali, dove è stato eliminato proprio dall’Inter. Dove, a fronte dei 3 scudetti conquistati in altrettanti campionati, si è arenato sempre e comunque negli ottavi di finale. Un traguardo certificato anche nella passata stagione con il Milan ma che quest'anno non soddisferebbe nessuno.