Diawara: “Ho mimato il gesto del gorilla contro i buu razzisti”. E prende la squalifica

Il Genoa aveva gridato allo scandalo per quell'entrataccia a gambe unite e piedi a martello nemmeno sanzionata con l'ammonizione. Diawara e il Bologna invece recriminano contro l'arbitro per l'espulsione rimediata quando mancavano pochi giri di lancette alla fine del match di Marassi. Rossettini (ancora lui, dopo aver castigato il Napoli) stacca di testa e insacca, seconda vittoria consecutiva per i felsinei, boccata d'ossigeno rispetto all'aria malsana della zona rossa. Grifone a capo chino, emiliani su di giri per una rete pesantissima. Ed è in quegli attimi di esultanza che matura il rosso al giovane centrocampista guineano. Per il signor Di Bello Diawara (precedentemente ammonito in occasione dell'espulsione di Perotti) eccede: quella manifestazione di gioia fatta proprio sotto la Curva della tifoseria ligure viene valutata eccessiva e soprattutto fuori luogo perché rivolta contro i tifosi liguri e sotto la Curva avversaria.
La squalifica per una giornata. La pensa allo stesso modo anche il Giudice Sportivo che ha inflitto al calciatore una giornata di squalifica "per comportamento scorretto nei confronti di un avversario (quarta sanzione); per avere, al 47° del secondo tempo, rivolto ai sostenitori della squadra avversaria un gesto insultante; infrazione rilevata da un Arbitro addizionale".
Diawara: "Io, vittima di buu razzisti"
Diawara, che adesso rischia due giornate di squalifica (potrebbe saltare le sfide con Empoli e Milan), e il Bologna insorgono contro quel provvedimento e contestano la versione fornita da Perin secondo cui il calciatore aveva mimato un insulto (indicando le parti intime) verso i sostenitori genoani. Una nota ufficiale della società emiliana riporta le parole del giocatore: "Ero felicissimo come tutti i miei compagni per il gol arrivato proprio all’ultimo minuto di una partita combattuta e sofferta — si legge sul sito del Bologna —. Dopo aver abbracciato Rossettini ho semplicemente mimato la gestualità del gorilla come reazione a degli ululati che avevo sentito provenire da alcuni spettatori dietro la porta di Perin. Non è stato assolutamente un gesto volgare o offensivo ma una semplice risposta a quella che ho reputato una mancanza di rispetto nei miei confronti. Sono molto dispiaciuto che il mio gesto sia stato equivocato, in futuro farò tesoro di questa esperienza".