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Di Canio ridimensiona Koulibaly: “In Premier non farebbe la differenza come in Serie A”

Paolo Di Canio, ex giocatore e oggi commentatore televisivo ha voluto dire la sua – controcorrente – su Kalidou Koulibaly, all’indomani della goffa autorete che ha condannato il Napoli contro la Juventus: “Vederlo in difficoltà mi ha sorpreso. Lui è il migliore di tutti nel suo ruolo. Ma solo qui in Italia”
A cura di Alessio Pediglieri
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Paolo Di Canio non ha mai fatto sconti a nessuno, sia quando giocava sia in qualità di commentatore sportivo. Sempre in prima linea nel dire ciò che pensa l'ex attaccante che ha legato molti anni della sua carriera tra Lazio e Premier League, ha voluto ancora una volta andare controcorrente ed esprimere un pensiero personale che sarà molto impopolare, su Kalidou Koulibaly.

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Il gigante d'ebano della difesa del Napoli di Ancelotti, indicato da tutti quale migliore difensore centrale dell'intera Serie A – fatto consolidato dal successo nella passata stagione con l'elezione e riconoscimento arrivato dalla Lega Calcio – non sarebbe poi così irresistibile come vorremmo far credere. Almeno nelle parole di Paolo Di Canio.

Il più bravo, ma solo in Serie A

In un’intervista rilasciata a ‘Il Mattino’ l’ex calciatore e adesso commentatore calcistico per i canali Sky ha preso le difese della perno centrale della retroguardia azzurra definendolo come il migliore nel suo ruolo ma non per questo lo ha insignito a centrale più forte in circolazione. Ma all'indomani della topica contro la Juventus che è costata una sconfitta rocambolesca all'ultimo secondo per una autorete goffa del gigante senegalese, Di Canio ha frenato: "È il migliore in assoluto.  Però vedere il guerriero andare in difficoltà, arrivare sbilenco all'ultimo minuto mi ha sorpreso e non poco”.

La Premier, vero test di qualità

Di Canio poi è entrato nel dettaglio del proprio pensiero: Koulibaly bravo ma in Italia ha vita più semplice per una qualità del campionato più modesta rispetto a quella inglese: "Non sono così convinto che Koulibaly in Inghilterra farebbe la differenza come la sta facendo da anni da noi. Lì gli attaccanti centrali sono giganti come lui, sgomitano e gli arbitri non fischiano quasi mai come in Italia. L’adattamento non sarebbe così scontato: follie per lui in Premier? Non ne sarei così convinto".

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