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Derby capolavoro di Inzaghi, il 13 di Keita e la Totòtruffa di Strootman
È della Lazio il quarto derby stagionale. Grande partita tattica di Inzaghi che sovrasta su tutta la linea Spalletti, Keita fa la differenza. Male Orsato.
A cura di
Mirko Cafaro
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È della Lazio il quarto derby stagionale. All'Olimpico finisce 3-1, a margine di una prestazione super da parte della squadra di Inzaghi. Grandi meriti proprio per il tecnico biancoceleste, che alla vigilia deve fare a meno di Immobile e in corso d'opera perde anche Lukaku e De Vrij, ma è bravo a pescare il jolly Keita, autore della doppietta che apre e chiude la contesa. Sulla sponda giallorossa, Strootman si fa notare per la simulazione che induce Orsato all'errore concedendo al rigore, Dzeko commette due clamorosi errori sotto porta, Rudiger perde la testa nel finale facendosi espellere e Totti gioca probabilmente il suo ultimo derby.
Capolavoro Inzaghi, Keita 10 e lode
- Il capolavoro di Inzaghi. Riscatta il derby perso all'andata, consolida il piazzamento in Europa, compie un capolavoro tattico a compimento di una stagione con i fiocchi. Da fiero stratega indovina tutte le mosse e si esalta nelle difficoltà: risolve in maniera vincente il ballottaggio Keita-Felipe Anderson; poco prima del fischio d'inizio deve rinunciare a Immobile per infortunio e lo fa promuovendo Keita prima punta e optando per Lukaku sugli esterni; quindi a gara in corso perde anche il belga e De Vrij affidandosi ad Anderson e Hoedt. L'Inzaghi più giovane – e più bravo in panchina – non fa una piega, si mantiene calmo, lucido e conduce in porto il vascello bissando la grande performance di Coppa Italia.
- Strepitoso Keita. Si fa preferire ad Anderson, gioca da unico riferimento offensivo, sblocca subito il match e poi lo chiude nel momento peggiore. Una prestazione d'altissimo profilo (e 13 gol) in un mix di precisione tattica, qualità tecniche e sacrificio per a squadra, specie quando deve battagliare contro l'intero reparto difensivo della Roma. Spina nel fianco costante, devono spesso raddoppiarlo o triplicarlo per evitare guai peggiori.
- Fazio pietra angolare. Arrivato senza troppi clamori in estate, si sta rivelando il miglior acquisto dell'ultima campagna trasferimenti di Sabatini. Difensore roccioso, spesso irruento ma capace di grande tempismo, agevolato da buone letture di gioco. Deve ripartire da lui la ricostruzione della nuova retroguardia giallorossa, a maggior ragione se la Roma monetizzasse con la cessione di Manolas.
Strootman e la "Totòtruffa", quanti errori Dzeko
- Strootman in versione "Totòtruffa". Le qualità tecniche del giocatore non si discutono, l'apporto fondamentale nel vivo della manovra neanche, sugli aspetti etici e umani, dopo l'episodio del rigore trafugato, ci sarebbe più di qualcosa da dire. Qualcuno potrebbe sostenere che il fine giustifica i mezzi, ma i giallorossi non ne hanno bisogno. In Inghilterra, l'opinione pubblica avrebbe messo il giocatore al bando.
- Orsato appannato. Giudica non falloso l'intervento scomposto di Fazio su Lukaku nel primo tempo negando un rigore alla Lazio; casca nella simulazione di Strootman, pur con qualche attenuante, regalandone uno alla Roma. Prova a non spezzettare troppo il gioco e a tenere sempre in mano la gara, ma gli errori pesano.
- Dzeko che errori. Gli capitano due occasioni d'oro tra primo e secondo tempo, ma le fallisce entrambe facendo esaltare Strakosha. Non sarà casuale che tutte e due le volte la Lazio trovi il gol sul capovolgimento di fronte.
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