Decesso Ebossé: pestato a morte non colpito alla testa con una pietra

Morto in seguito alle gravi lesioni riportate per un pestaggio e non per essere stato colpito alla testa con una pietra dalla follia omicida dei tifosi. L'autopsia eseguita sul corpo di Albert Ebossé, 24enne calciatore camerunense ucciso ad agosto scorso allo stadio di Tizi Ouzou – località a oltre cento chilometri dalla capitale, Algeri -, cambia completamente la versione sul decesso dell'ex attaccante del JS Kabylie avvenuto in occasione della gara contro l'USM Alger. A rilanciare la notizia è stata la BBC Africa che ha riportato l'esito dell'esame richiesto dalla famiglia dell'ex calciatore: "ci sono lesioni che indicano segni di lotta – così si legge nel rapporto -. Un colpo alla testa, cranio spaccato, rottura delle vertebre cervicali e lesioni alle spalla", tutte ferite molto gravi che avrebbe riportato nello spogliatoio dopo la partita.
La scheda di Albert Ebossé Bodjongo. L'attaccante africano aveva fatto il suo debutto nel campionato algerino dopo aver giocato nel torneo della Malesia, tra le fila del Perak. Garoua, Unisport di Bafang e Douala i club nel quale ha iniziato la sua carriera che lo ha portato nel Nord-Africa. Di origini camerunensi, Ebossé aveva vestito anche la maglia dei ‘Leoni indomabili', ma senza accedere mai alla nazionale maggiore: di lui s'era avuta notizia per qualche convocazione con le selezioni minori. In Algeria sembrava aver trovato finalmente la giusta dimensione, tanto da conquistare il titolo di capocannoniere del campionato con 17 gol. Una stagione da incorniciare grazie alle ottime prestazioni individuali e di squadra: il Js Kabylie sfiora la vittoria del titolo nazionale che sfuma solo ai calci di rigori contro l'Mc Alger in finale di Coppa d'Algeria.