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De Rossi: “Il derby non è una guerra, già ce ne sono tante”

Il centrocampista della Roma dopo la vittoria sulla Lazio alleggerisce la tensione e sui pochi tifosi giallorossi all’Olimpico dichiara: “Sembrava di stare a Napoli”
A cura di Marco Beltrami
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Daniele De Rossi è stato uno dei migliori in campo nel derby vinto dalla sua Roma. Nel 2-0 alla Lazio, il centrocampista ha garantito ai suoi compagni quantità e senso della posizione aiutando e non poco il reparto offensivo. Atteggiamento impeccabile in campo per il campione del mondo che si è ripetuto anche davanti ai microfoni di Mediaset Premium. De Rossi ha voluto innanzitutto alleggerire la tensione: “Laziali e romanisti viviamo da sempre gomito a gomito, non si può sentire parlare di guerre. Il derby ha un sapore particolare, ma le guerre lasciamole da parte che già ce ne sono tanto. La Lazio ha fatto un errore che gli è costato caro. La gara era equilibrata, ma alla fine questi derby sono condizionati spesso non dalla bellezza del gioco. Abbiamo sicuramente fatto delle partite migliori".

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A rovinare il derby, oltre alle pensati dichiarazioni di Lulic su Rudiger nel post partita, anche la rissa nata dal battibecco Strootman-Cataldi. De Rossi veste i panni del pompiere per spegnere il fuoco delle polemiche: “Io ho visto 4-5 di noi addosso a Cataldi, che è un bravissimo ragazzo, e ho cercato di dividere la situazione. L'arbitro mi ha detto che di solito in questi casi si ammoniscono i due capitani, ma che in questa situazione aveva visto precisamente l'accaduto e ha preso la decisione di espellere Cataldi e ammonire Strootman".

MA come ha vissuto il derby De Rossi? Sicuramente Capitan Futuro ha imparato ad alleggerire la tensione. Il tutto in una partita resa particolare dall’assenza del pubblico giallorosso: “Se a 33 anni affrontassi i derby come li affrontavo a 20, sarei già morto. Poi ovviamente quando si arriva allo stadio c'è sempre il brivido e poi questo derby era particolare perché eravamo da soli, a parte qualche tifoso. Sembrava una sfida in trasferta ma ormai le emozioni le stempero abbastanza bene: oggi eravamo soli, lo stadio era tutto azzurro. Sembrava di stare a Napoli".

In conclusione una battuta sul doppio impegno alle porte contro Milan e Juve: “Abbiamo battuto la terza, adesso affronteremo la seconda e la prima. Sembra un torneo come quelli con la Nazionale quando fai quarti, semifinale e finale, in cui affronti tutte le più forti. Questa era una partita da vincere per vari motivi, ma ora non dobbiamo esaltarci, non abbiamo vinto niente. Qui a Roma si passa dall'esaltazione se vinci il derby, alla disperazione se lo perdi".

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