De Laurentiis: “Il San Paolo è un cesso. Pronto a costruire lo stadio altrove”
"Il San Paolo è un cesso, così com'è mi vergogno anche di giocarci". Non c'è pericolo che venga frainteso, perché De Lauentiis non fa giri di parole ai microfoni di Radio Kiss Kiss per definire lo stato dell'arte e dei rapporti con il sindaco De Magistris relativamente alla questione stadio. Tutto alla vigilia della trasferta di Europa League in Polonia, col Napoli che giovedì sera è impegnato con il Legia Varsavia nella seconda gara della fase a gironi. Ma il nervo scoperto è un altro, ovvero lo slittamento della convenzione per l'utilizzo dell'impianto di Fuorigrotta che costringerebbe il club ad affittare il campo partita per partita… come fosse una gara di calcetto. Anche questo fa parte dei paradossi di una situazione grottesca e imbarazzante: una società di Serie A che fa le Coppe ma non ha una struttura certa dove giocare.
"Ho letto quello che De Magistris ha detto alla Rai e mi chiedo cosa intenda per un progetto serio visto che ci siamo stretti la mano nel mio ufficio quando gli spiegato dell'investimento da 20 milioni che sono disposto a fare sullo stadio – ha ammesso il numero uno degli azzurri -. Alle parole ho fatto seguire azioni concrete come il progetto presentato dall'architetto Zavanella e il piano di fattibilità. Noi siamo responsabili solo del manto erboso, che è stato definito il migliore d'Italia. Io mi vergogno di ospitare le gare in questo stadio, dove non ci sono i bagni e dobbiamo far venire i bagni chimici dalla Toscana… Anche la Coni Servizi ha detto che il fitto che paghiamo è alto".
Cosa accadrà adesso? "Ho portato il Napoli, unica squadra in Italia, per sei anni consecutivi in Europa. Abbiamo ha fatto onore alla città con i risultati sportivi. Se entro il 30 ottobre io non ho ancora una convenzione Ponte, dichiarerò il de profundis dello Stadio San Paolo con la morte del cuore, e mi andrò a cercare un terreno per costruire un impianto da un'altra parte. Zavanella mi ha già fatto il progetto. Basta un mio fischio e ci saranno 100 industriali al mio fianco per questo progetto".
De Magistris: "Rispetto per lo stadio di Diego e dello scudetto"
La replica del primo cittadino napoletano non s'è fatta attendere: "Porterei più rispetto, in quello che De Laurentiis ha chiamato ‘cesso' il Napoli, Maradona ha vinto uno scudetto, e quando ci vado provo emozioni che in un cesso in genere non provo. Visto che dice di vergognarsi così tanto facesse presto a mettere i soldi per farlo diventare un salotto più accogliente. Se non lo fa, io mi sto muovendo e ho iniziato a lavorare a un piano alternativo".