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De Laurentiis chiama Abete ed accusa Prandelli, ma i ct sono liberi di scegliere

Il Patron azzurro accusa il ct della Nazionale di preservare i bianconeri in vista della super sfida tra Juve e Napoli ed ha chiamato il presidente della Federcalcio per protestare. E’ giusto che ci sia il dialogo tra allenatori e i selezionatori, ma questi ultimi devono essere lasciati liberi di scegliere senza avere ingerenze di sorta per poi correre il rischio di essere accusati di favoritismi.
A cura di Adriana De Maio
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cesare prandelli attaccato da de laurentiis

Cesare Prandelli tutela i bianconeri della Nazionale facendogli fare un allenamento differenziato per non farli sfiancare in vista di Juve-Napoli? E' un pensiero macchinoso, diciamolo, ma è più o meno questa la motivazione che ha spinto Aurelio De Laurentiis a chiamare Giancarlo Abete per protestare contro le scelte che il ct italiano sta operando in vista dei due impegni di qualificazione ai Mondiali 2014. Al timore di possibili "favoritismi" palesato dal Patron del Napoli, il presidente della Figc ha risposto in maniera perentoria: "Cesare Prandelli ci mette la faccia, e siamo alla vigilia di due gare importantissime per la qualificazione ai mondiali del Brasile: e' ridicolo pensare che risparmi gli juventini convocati in azzurro". Come dice Abete, è ridicolo. Ed effettivamente sembra anche un'accusa infondata, perché degli 8 bianconeri convocati in Nazionale, 5 saranno in campo contro l'Armenia (Buffon, Barzagli, Bonucci, Pirlo, Marchisio) mentre in panchina siederanno Giovinco, Giaccherini e Chiellini (che è tornato in Nazionale dopo l'infortunio subito agli Europei). Ad onor del vero, però, bisogna sottolineare che una telefonatina dagli ambienti bianconeri Prandelli l'ha ricevuta ed è proprio questa che ha fatto "esplodere" De Laurentiis: Antonio Conte ha parlato col ct della gestione di Andrea Pirlo che vive un momento di forma non ottimale, ma è un contatto che tutte le società possono avere con la Nazionale.

Ok al dialogo col ct, ma nel rispetto delle sue scelte – In un certo senso, probabilmente, è giusto che gli allenatori di club abbiano un rapporto aperto e collaborativo con i tecnici delle varie Nazionali, ma non tanto per preservare un giocatore in vista di una data partita, ma per valutare al meglio l'impiego del calciatore nel rispetto del suo stato fisico, puntando alla continuità della sua preparazione atletica. Spremere un calciatore che vive un calo di forma è dannoso in primis per l'atleta. Resta assodato, però, che il ct deve essere lasciato libero di fare le proprie scelte in libertà, per il bene della sua Nazionale ed in base agli obiettivi da raggiungere, senza dover correre il rischio di essere accusato di favoritismi. Siamo stufi della solita "caccia alle streghe".

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